Tekneco #13 - Ecomondo 2013
La leva per la crescita si tinge di green
La fiera di Rimini dedicherà ampio spazio alla green economy, occasione di rilancio per l’Italia. Focus anche su tecnologia e sostenibilità, binomio che funziona
Il termine green è sempre più diffuso. Dall’edilizia alla mobilità, dalla chimica alle smart city, il “pensiero green” non è solo determinante a impostare un futuro più “pulito” e più piacevole da vivere, ma costituisce anche una leva straordinaria per l’economia e l’occupazione.
Basta guardare alcuni dati relativi alla green economy: negli ultimi tre anni 360.000 aziende (il 23%) hanno investito in tecnologie green e 240.000 posti di lavoro (il 38% delle assunzioni del 2012) sono stati creati da imprese legate alla “economia verde”.
Ecco che, alla luce di simili numeri, assume ancora più importanza l’appuntamento di Ecomondo (Rimini, 6-9 novembre), la rassegna più autorevole per il bacino del Sud Europa e del Mediterraneo in tema di green economy e di riuso dei materiali. Sono molti i motivi d’interesse per questa rassegna fieristica, giunta ormai alla 17esima edizione. A partire dalle prime due giornate di manifestazione in cui si terranno gli Stati Generali della Green economy, che presenteranno un “Green New Deal” per rilanciare l’Italia i cui attori principali saranno Regioni ed Enti locali. Il piano si articola lungo tre direttrici: le città, autentici laboratori di esperimenti in green economy; la valorizzazione del territorio; l’uso efficiente delle risorse.
Le città: sempre più smart e sostenibili
Partiamo proprio dalla prima direttrice. Le città, e le aree circostanti, i motori dell’economia e il centro della vita europea, dato che il 68% circa della popolazione europea risiede in regioni metropolitane e che esse generano il 67 % del pil degli Stati membri.
Alle città Ecomondo riserva uno spazio importante, denominato “Città Sostenibile”, che dà spazio ai progetti più innovativi per le aree urbane, con un occhio particolarmente attento al risparmio energetico. Concetti quali innovazione, efficienza, tecnologia avranno modo di essere esplicitati in questo grande spazio in cui andranno a integrarsi in un progetto unico le tecnologie innovative funzionali alle smart cities e che sarà focalizzato sui temi delle applicazioni innovative: ecotecnologie ed efficientamento delle costruzioni e dei servizi. Una vera e propria “città in fiera”, nella quale saranno declinate le varie filiere: rifiuti, bonifiche, riqualificazione urbana, building, mobilità, ICT, design, ecomateriali, agricoltura e verde pubblico. Città Sostenibile 2013 sarà, quindi, un incubatore di eccellenze nazionali al quale contribuiranno le aziende con le loro innovazioni ed i progetti dedicati ai miglioramenti dell’efficienza.
Città sostenibili sono innanzitutto quelle che puntano a politiche concrete, anche nell’abbattimento di emissioni inquinanti: a questo può venire in aiuto la tecnologia, con soluzioni quali la piattaforma intelligente multifunzione Apa (Abbattimento polveri atmosferiche), realizzata da Is Tech, che consente il trattamento dell’aria in tutti gli ambiti indoor e outdoor caratterizzati da elevate concentrazioni di polveri sottili e altri inquinanti. La soluzione tecnologica opera con controllo a distanza oppure integrata in soluzioni d’arredo e infrastrutturali, industriali o urbane, “tagliate su misura” delle specifiche caratteristiche dell’ambito d’impiego, rendendo così il processo d’abbattimento degli inquinanti efficace e strettamente correlato alle reali necessità dell’area da bonificare. «Il sistema aspira l’aria a 90 cm di altezza e opera una sorta di centrifugazione con l’umidità presente all’interno degli impianti, abbattendo le polveri sottili. L’aria poi viene reimmessa in circolo pulita», spiega il Ceo di Is Tech, Giuseppe Spanto. Sulla base dei numerosi test e prove sul campo, l’abbattimento delle polveri Pm10 rasenta il 100% e quello delle polveri ancora più sottili tra l’80 e il 90%, a seconda che siano ambiti urbani o industriali.
E dall’abbattimento di polveri sottili passa anche la mobilità e, in particolare, il settore automobilistico. L’impegno in questo senso di Fiat è testimoniato dalla riduzione delle emissioni di CO2 , oltre che dei consumi: in particolare, negli ultimi dieci anni, i marchi di Fiat Group Automobiles hanno ridotto del 21% le emissioni medie di CO2 delle vetture vendute in Europa. La strategia del Gruppo è imperniata, in particolare, sull’utilizzo di combustibili alternativi quali metano e biocarburanti. Ma accanto alla mobilità su strada c’è quella “su mare” che riguarda le città portuali: il 20% circa del traffico merci nazionale viaggia su nave e quindi si serve dei porti, con il conseguente impatto sul territorio in termini di emissioni e di rifiuti prodotti. Anche in questo caso la tecnologia può essere una opportunità da sfruttare, come la soluzione Smart Tunnel, realizzata da Vitrociset e finalizzata a massimizzare la sicurezza e l’efficienza dei corridoi porto-retroporto e al controllo telematico dei flussi materiali e immateriali delle filiere di distribuzione urbana delle merci. «Il progetto Smart Tunnel mira a creare un ecosistema di servizi intelligente, aperto e scalabile, per la gestione ottimale dei nodi logistici portuali e urbani – illustra Walter Matta, responsabile Centro Ricerca & Sviluppo Corporate –. Si tratta, nello specifico, di un framework cooperativo destinato a governare modalità, struttura e tempi del trasporto merci in ambito portuale, retroportuale e urbano, rimuovendo le inefficienze delle interconnessioni, sia burocratiche che strutturali, e migliorando i livelli di efficienza e sostenibilità del trasporto urbano delle merci».
Il rifiuto come risorsa
Altro tema strategico è quello della gestione dei rifiuti, imprescindibile per città, province, regioni, Stati davvero sostenibili: ogni anno negli Stati membri vengono prodotti circa due miliardi di tonnellate di rifiuti, anche particolarmente pericolosi, e questa cifra è in continuo aumento.
Proprio la gestione dei rifiuti è da sempre un tema forte di Ecomondo. L’edizione 2013 rinnoverà l’interesse per quello che è il suo core business, come afferma Simone Castelli, direttore di Business Unit a Rimini Fiera: «Ecomondo 2013 lo andrà a valorizzare ancor più, esaltando l’utilizzo del rifiuto come risorsa, in linea con le direttive europee», con un’attenzione particolare per le attrezzature e i sistemi di raccolta integrati per una gestione efficiente del rifiuto, i mezzi di trasporto più ecologici a basse emissioni, le migliori tecnologie e le soluzioni per la massimizzazione di tali attività.
Tra i progetti presentati a “Città Sostenibile” sul tema c’è il progetto “Smartness in waste management – Smart Waste”, messo a punto da Ancitel Energia e Ambiente, basato sull’analisi dei dati raccolti a livello locale e sulla loro elaborazione all’interno di un sistema informativo di supporto alle decisioni, con interfaccia web. L’applicazione Smart Waste fornisce una valutazione scientifica degli impatti complessivi della gestione dei rifiuti urbani a livello locale. Elabora e mette a disposizione degli enti locali un set di indicatori/parametri utili alla determinazione del bilancio complessivo ambientale della gestione dei rifiuti urbani, anche con elaborazioni grafiche. Inoltre, consente valutazioni tecnico-economiche e il calcolo dei nuovi obiettivi di riciclo.
«Quello della gestione dei rifiuti è un tema cruciale per i comuni, che fino a qualche anno fa non possedevano alcun dato e nessuna possibilità di incidere su quello che è un profilo di responsabilità molto importante – afferma Filippo Bernocchi, presidente Ancitel Energia e Ambiente e delegato Anci all’Energia e rifiuti –. Se si considera che la gestione dei rifiuti a oggi costa 9 miliardi di euro, Smart Waste può rivelarsi molto utile per le amministrazioni comunali, sia in termini di conoscenza e di ottimizzazione dei costi sia in termini ambientali. Sarà così possibile rispondere ai criteri della direttiva 98/2008 che prevede non solo ai comuni di raggiungere il 50% di effettivo recupero rifiuti mediante la “differenziata”, ma anche di farlo entro concreti parametri ambientali, economici e sociali».
Un altro progetto, Waste-less in Chianti punta, invece, a ridurre in modo consistente la quantità di rifiuti, avviando e monitorando un insieme di azioni integrate di prevenzione e ottimizzazione dei sistemi di raccolta, unite ad efficaci campagne di informazione e coinvolgimento degli attori locali. Promosso dalla Provincia di Firenze, vede coinvolti i Comuni di Barberino Val d’Elsa, Greve in Chianti, San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa. L’obiettivo è ambizioso: ridurre la produzione di rifiuti di 100 kg/abitante/anno. Per riuscire a raggiungerlo il progetto intende coinvolgere anche negozi, bar, ristoranti, uffici, scuole e sagre.
E se si partisse dall’insegnamento della buona pratica del riuso dei rifiuti per far comprendere l’importanza di questo aspetto ai “fruitori di domani”? Da questo parte il progetto Città Giardino Sostenibile attuato dall’azienda Cisa – specializzata nella produzione di energia e biodiesel a partire da rifiuti e percolato – imperniato sulla riqualificazione di un’area nei pressi dell’impianto di gestione dei rifiuti a Massafra, in Puglia, trasformata in parco didattico per spiegare, appunto, il ciclo dei rifiuti. La storia del “rifiuto-ritrovato” trova così spazio sui pannelli lungo il percorso, in un contesto dove alberi e verde si accostano a panchine fotovoltaiche e hot-spot wi-fi, in un luogo illuminato da lampioni alimentati da rifiuti organici e dove sorge il laboratorio didattico sul riuso dei materiali.
Valorizzazione del territorio
Altra direttrice è la valorizzazione del territorio, che passa attraverso l’“economia verde” e lo sviluppo sostenibile. Un progetto d’esempio è quello che sta portando avanti il sistema del Credito Cooperativo dell’Emilia Romagna. Come spiega Elsa Arras, coordinatrice green economy per la regione emiliano-romagnola Bcc: «Le Banche di Credito Cooperativo sono banche radicate nel territorio e, per tale motivo, sono direttamente interessate allo sviluppo di un’economia legata al benessere dei propri soci e clienti, che possono essere privati e aziende». Per benessere s’intende la capacità di crescita sostenibile e di uso delle risorse territoriali, ed è con questa «vicinanza al territorio», come evidenzia ancora Arras, che interviene il sistema creditizio.
«Investire in green economy significa pensare ad uno sviluppo che tenga conto delle molteplici sfaccettature economiche e sociali», che consideri il benessere delle generazioni presenti e future. Il mondo bancario cooperativo mette a disposizione un servizio finanziario per il soddisfacimento di esigenze o richieste reali. «Un esempio? La Regione Emilia Romagna ha emesso il bando del fondo rotativo per l’energia: oltre il 50% delle domande ricadono sul Credito Cooperativo perché gli imprenditori sentono che noi siamo vicini al loro territorio e si sentono adeguatamente sostenuti».
Sempre in materia di rivalutazione del territorio in ottica green si pone il progetto di Gal Colline Joniche, società consortile che vede attivamente coinvolti 11 amministrazioni comunali della provincia di Taranto. Il progetto si chiama Green Road e, spiega il presidente Antonio Prota, «è la realizzazione di una direttrice turistica in cui c’è una significativa concentrazione di masserie, coniugando agricoltura e turismo, in un contesto incontaminato qual è quello delle Colline Joniche. Un vero e proprio ecoparco all’aperto dove il museo è il territorio». Si struttura attraverso 4 macro-percorsi: green food, green art, green energy e green move. Si parte dalla conoscenza delle masserie, luoghi storicamente di relazione e socializzazione, e del territorio circostante, puntando a collegare ambiente, mobilità sostenibile ed energie rinnovabili con la realizzazione di micro impianti di produzione energetica da fonti alternative. L’idea, nata 3 anni fa, già oggi ha ottenuto lusinghieri riscontri: «A progetto non ancora completo abbiamo registrato 3-4mila presenze di turisti – rileva il presidente Gal –. Il nostro progetto è replicabile e lo comprova il fatto che a Ecomondo sarà presentato, a fianco al nostro, anche Green Road Basilicata». Per le aziende del territorio interessate a far parte del progetto del Gal è stato predisposto un manuale d’istruzioni «utile a definire le proprie strategie green», conclude Prota.
Spazio alla “chimica verde”
Ecomondo volge un concreto interesse per il filone della chimica sostenibile. Come spiega il professor Fabio Fava, che presiede il Comitato Tecnico Scientifico della manifestazione «La “chimica verde” declinata in bioraffinerie e bioindustrie rappresenterà, assieme alla chimica sostenibile (ossia processi chimici più efficienti nell’utilizzo delle risorse, più selettivi ed intensificati, con meno solventi e minore produzione di CO2 e di rifiuti), uno spazio scientifico/tecnologico e commerciale emergente di Ecomondo 2013». Sarà l’occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento delle bioraffinerie nazionali in costruzione in alcuni siti industriali in riconversione. Un’intera mattinata (8 novembre) verrà dedicata al percorso di innovazione e di sostenibilità dell’industria chimica, offrendo ai visitatori professionali, grazie anche alla vetrina espositiva presente nei padiglioni, l’occasione di coniugare nuove conoscenze e contatti con le esperienze imprenditoriali, accademiche ed istituzionali più innovative italiane ed europee. La manifestazione ospiterà anche un evento internazionale sulla biobased industry, dove verrà presentato il “caso studio” italiano di bioeconomia recentemente oggetto di un libro pubblicato da Kyoto Club e di una conferenza di grande successo tenutasi al Parlamento europeo grazie alla collaborazione tra Kyoto Club e Ministero dell’Ambiente italiano.
Mobilità può far rima con sostenibilità
Molte le novità anche in tema di mobilità sostenibile. Cominciamo subito con un’anteprima: Rimini Fiera ha stretto una partnership strategica con H2Roma, che si trasferisce nel quartiere fieristico riminese in contemporanea ad Ecomondo, dando vita a H2R – Mobility for Sustainability. L’evento, che si svilupperà nella hall centrale di Rimini Fiera, ossia nel cuore della struttura, rappresenterà un connubio fra ricerca, industria e istituzioni per conoscere – e provare con numerosi test-drive – tecnologie e soluzioni innovative utili a ridurre l’impatto ambientale della circolazione. Si parlerà di motori e fonti rinnovabili, energia e mobilità davanti al cambiamento.
Inoltre, Ecomondo offrirà grande visibilità ad un gradito ritorno, quello di Sal.Ve, il salone dei veicoli ecologici, in collaborazione con Anfia, che metterà sotto i riflettori le novità della raccolta e del trasporto – compattatori, spazzatrici e canal jet – proposte dai grandi produttori. Si tratta di una nicchia d’eccellenza nella filiera produttiva nazionale, che dimostra di reagire alla crisi, continuando a mettere in campo innovazione e qualità.
Riciclo da costruzioni e demolizioni: c’è Inertech
Da non dimenticare Inertech, il “Salone sul riciclaggio nel mondo delle costruzioni”. Un progetto verticale dedicato al riciclaggio dei materiali da “costruzioni e demolizioni” e stradali e al loro reimpiego. Inertech punta quest’anno ad accrescere la propria posizione di nicchia nel mercato italiano e di vetrina privilegiata per il mercato estero, forte di nuovi accordi instaurati con le Associazioni di categoria Ascomac (CantierMacchine) – Unacea – Finco e con le aziende leader del settore movimento terra e frantumazione, attrezzature per la demolizione, impianti per il riciclaggio degli inerti, componentistica, impianti e attrezzature per il riciclaggio del conglomerato bituminoso che ne hanno riconosciuto qualità e valore.
Spazio a ricerca e innovazione Ue con Ecoinnovation
Si chiama Ecoinnovation ed è la nuova area che Ecomondo da quest’anno dedica specificamente alla ricerca e all’innovazione europea, e che sarà inaugurata da Antonio Di Giulio, Acting Director del Direttorato Generale alla Ricerca ed Innovazione della Commissione europea. La prospettiva è quella di un’opportunità di straordinario impulso alle attività di ricerca e di innovazione, con stanziamenti comunitari certamente superiori ai 70 miliardi di euro nei prossimi sette anni.
I nuovi filoni espositivi
Ecomondo negli anni è cresciuta con un obiettivo: offrire ai propri visitatori una panoramica a 360 gradi su tutto l’universo della sostenibilità. Ecco perché ha sviluppato nuovi filoni espositivi che, via via, sono cresciuti fino a divenire manifestazioni autonome, anche se svolte in contemporanea. È il caso di Key Energy, fiera internazionale per l’energia e la mobilità sostenibili, che quest’anno celebra la settima edizione e che – grazie all’accordo con Anev – si arricchirà della nuova sezione Key Wind, dedicata alle imprese del settore eolico, e di CooperAmbiente, fiera dell’offerta cooperativa di energia e servizi per l’ambiente, di Legacoop.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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