osservatorio ambiente
Dieci modi per battere le polveri sottili nelle città
Ecofuturo stila e presenta al Senato il decalogo per combattere l'inquinamento da polveri sottili
Le maggiori emissioni da polveri sottili nelle città sono dovute al gasolio in tutte le sue applicazioni e in ordine di grandezza i motori diesel dei camion della nettezza urbana, gli autobus e poi il trasporto privato in tutte le sue forme poi le caldaie del riscaldamento e anche il consumarsi dei pneumatici e degli impianti frenanti. Queste sono le fonti dell’inquinamento urbano che il decalogo di Ecofuturo, presentato al Senato, vuole combattere. «Vogliamo promuovere una rete delle tante esperienze virtuose del Paese, che permetta di superare la situazione di frammentazione attuale dell’ecologismo italiano – ha detto Michele Dotti, educatore ecologista, uno degli ideatori del Festival EcoFuturo – per il bene comune e la sostenibilità; è ciò che stiamo facendo e che continueremo a fare nella terza edizione del Festival Ecofuturo».
Il festival di Ecofuturo si svolgerà a Rimini dal 26 al 31 luglio 2016 presso l’Ecoarea del capoluogo romagnolo.
Alla presentazione del decalogo erano presenti i membri organizzatori del Festival Ecofuturo, tra i quali Fabio Roggiolani, vicepresidente del Gruppo Informale Geotermia e Ambiente (Giga) che ha presentato l’evento citando due tecnologie utili nell’ambito della lotta alle polveri sottili. «Molte città italiane, in primis Milano e Roma, possono usare la geotermia per la climatizzazione, abbattendo le polveri sottili derivate dal riscaldamento. – ha detto Roggiolani – Sul fronte del trasporto, invece è possibile da subito la riconversione dei mezzi pubblici a GNL (Gas Naturale Liquefatto) magari da origine biologica cosa che abbatterebbe immediatamente le polveri emesse dal trasporto privato dell’80% e darebbe una mano a combattere i cambiamenti climatici».
DECALOGO PER MUOVERSI SENZA SOFFOCARE
PRIMO: ANDARE A PIEDI E IN BICI
La più bella risposta in città è andare a piedi, poi certamente andare in bicicletta ma il tributo di sangue dei pedoni e dei ciclisti è palese nelle statistiche e nelle cronache, per questo occorre che i soggetti deboli vengano protetti da scelte urbanistiche e di politica dei trasporti coerente. Ovvero bassa velocità di norma a 30 km/h e al massimo 50 km/h escluso le tangenziali veloci, inoltre piste ciclabili in tutte le forme possibili, aree pedonali/ciclabili (anche il ciclista deve dare la precedenza ai pedoni sempre, utilizzando luci e campanelli e una ragionevole velocità) zone a traffico limitato, strade a protezione rafforzata.
SECONDO: ANDARE ELETTRICI
L’uso dei mezzi elettrici a partire da biciclette, motorini, veicoli senza patente a due posti, auto, furgoni, autobus è la madre di tutte le battaglie e subito le zone a traffico limitato devono essere aperte solo ai mezzi interamente elettrici sempre e con la semplice comunicazione inoltre devono essere autorizzate senza complicazioni, il montaggio di colonnine o prese di ricarica privata e pubblica in ogni dove, con concessione di spazio parcheggio dedicato solo ai veicoli elettrici davanti alla colonnina. La colonnina privata deve essere messa a disposizione di tutti obbligatoriamente, previo accordo oneroso ma regolato da accordo pubblico. Favorire in ogni modo lo sviluppo della riconversione delle vecchie auto endotermiche con il kit a motore elettrico.
TERZO: MEZZI PUBBLICI E CAMION PRIVATI SOLO A BIO GNL
La maggior parte delle polveri sottili deriva dai motori pesanti a gasolio, oggi sono in commercio Autobus e Camion a GNL che riducono di oltre il 70% le polveri sottili senza perdere potenza e consentendo autonomie di percorrenza molto importanti.Sono da tempo in uso anche gli autobus a metano compresso (CNG) occorre un provvedimento del governo centrale che escluda dalle gare di acquisto di nuovi mezzi il motore a gasolio e benzina in maniera definitiva. I tempi di una simile rivoluzione sarebbero però lunghissimi a causa dei problemi finanziari ma finalmente abbiamo a disposizione tecnologie tutte italiane per la trasformazione dei motori a gasolio in circolazione in motori bi-fuel (metano GNL e gasolio) e per la sostituzione dell’intero motore da gasolio a gas. Grazie al costo inferiore del metano rispetto al gasolio una riconversione di tutti i motori con questi sistemi si ripaga con il risparmio indotto sul consumo di gasolio. Il gas metano può essere prelevato dalla rete ma la vera svolta è la produzione di biometano liquido rinnovabile dal compostaggio dei rifiuti umidi urbani e dalla filiera del #biogasfattobene che, in una nuova alleanza città campagna, senza uso di chimica e mantenendo lo stesso livello di produzione food, è in condizione di autoprodurre gran parte del fabbisogno di biometano liquido necessario alla mobilità. (Km percorribili per ettaro).
QUARTO: CONDIVIDERE
Car sharing elettrico, noleggio elettrico per entrare in città e comunque condivisione su ogni uso anche periferico delle automobili. Bike sharing e Bike sharing elettrico. Ridurre l’occupazione di suolo pubblico da autovetture private è fondamentale per restituire l’uso facile e non pericoloso della città agli esseri umani e agli animali. Bla Bla Car e tutte le altre app per muoversi insieme saranno alleati per un futuro in cui la mobilità non sia assolutamente inefficiente dal punto di vista energetico.
QUINTO : ASFALTI DRENANTI E SENZA PETROLIO
Un asfalto senza bitume e drenante non aumenta la temperatura a terra, ingloba le polveri sottili e le dilava con le piogge, sottraendole al rilancio fatto dai pneumatici che generano deleteri fenomeni di risospensione. Un asfalto senza petrolio ci aiuta a combattere le isole di calore urbano anche con la variazione di colore, evitando che per la gran parte degli acquazzoni non avvengano fenomeni di allagamento immediato.
SESTO: RISCALDARE E RAFFRESCARE CON LA GEOTERMIA
Gli impianti di riscaldamento possono essere riconvertiti con le pompe di calore e se ci sono gli spazi per fare sonde (oppure pozzi in aree in eccesso idrico come Milano) la riconversione regina è costituita dallo scambio geotermico. La geotermia a bassa temperatura ci dà sia calore d’inverno che fresco d’estate, combattendo l’isola di calore all’esterno degli edifici, determinata oggi dagli impianti di condizionamento tradizionali.
SETTIMO: TELERISCALDARE E COGENERARE
L’uso dei combustibili fossili o bio per il semplice riscaldamento è una bestemmia ecologica e economica. Cogenerazione e trigenerazione devono essere resi obbligatori per tutte le strutture pubbliche e per tutte le istituzioni come banche, ospedali ecc. Occorre una linea finanziaria di prestito che svincoli gli enti pubblici dal patto di stabilità per questa riconversione, capace di portare immediati benefici economici ed infiniti benefici per la lotta alle polveri sottili e agli inquinanti cittadini.
OTTAVO: RINVERDIRE
Il verde in ogni spazio disponibile è un alleato fondamentale per ombreggiare, per assorbire CO2, per riprodurre ossigeno. Il verde va ripiantumato in ogni spazio residuale cittadino,vanno ricoperti tutti i muri di scarso valore come vanno inerbiti tutti i tetti che ne abbiano la giusta conformazione. Il riequilibrio cromatico, l’effetto barriera su rumore ed inquinante oltre alle caratteristiche di Carbon Captur rendono la presenza intensiva in ogni micro o grande spazio urbano una delle strategie basilari per la rinascita ecologica delle città .
NONO: ABBANDONARE GLI EQUIVOCI
- Chiedere auto euro 6 e autorizzando nel contempo le minicar diesel superinquinanti.
- Incentivare con i fondi del trasporto pubblico locale gli autobus scoperti per i tour turistici nei centri storici a gasolio.
- Consentire ancora l’acquisto di Taxi non elettrici a metano o ibridi.
- Dare nuove licenze di taxi anche a chi non ha una auto elettrica.
- Consentire le consegne con mezzi a gasolio nelle zone a traffico limitato
DECIMO: POTENZIARE I TRASPORTI PUBBLICI
“Last but not least”, potenziare i trasporti pubblici ovviamente senza motorizzazioni a gasolio e renderli flessibili alle esigenze orarie e territoriali. Far girare autobus vuoti è un contributo all’inquinamento e non la sua soluzione. Integrare l’offerta di pubblico trasporto con le offerte dei taxi (solo con i possessori di taxi eco) con i siti di condivisione come Bla Bla Car, My Cicero e le numerose altre esperienze di condivisione di veicoli.
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