EDILIZIA VERDE
Del granito non si butta via niente
Ecco come si riciclano i rifiuti di granito e si trasformano in prodotti verdi
Photo: Joes Hlabotnik
Fare business riciclando il granito che andrebbe tra i rifiuti e poi immetterlo sul mercato sotto forma di green building products, è questa l’idea vincente che arriva dagli Stati Uniti.
Il riciclo innovativo
Secondo i dati di una ricerca di mercato, l’85 % di granito estratto dalle cave per realizzare piani di lavoro da cucina finisce per essere buttato via durante la varie fasi di lavorazione (estrazione, ciclo produttivo, prodotto finale). Una società americana, la Waste to Value Stone, suggerisce di risolvere il problema dello spreco di materia prima riciclando i rifiuti di granito per poi utilizzarli come prodotti nell’edilizia verde. Il riciclo è possibile ricorrendo al macchinario Tomahawk Stone Splitterm che è stato progettato e realizzato per tagliare i rifiuti di granito in varie pezzature da utilizzare nei diversi impieghi. Ad esempio nella pavimentazione, per rivestire le pareti, per rivestire i caminetti e nei giardini.
Il nuovo business
Louwrens Mulder, il titolare della società ideatrice del macchinario, intravede il prender piede di un nuovo mercato e di conseguenza nuovi guadagni. Parte della constatazione che le aziende che lavorano marmi e graniti devono necessariamente smaltire i rifiuti del processo produttivo. Ricorrendo al Tomahawk Stone Splitterm potrebbero risparmiare sullo smaltimento ma soprattutto ricavare utili dalla produzione di prodotti derivanti dallo scarto del granito. Architetti, ingegneri, designer, costruttori potrebbero essere interessanti a queste tipologie di ritrovati, che rispecchiano la mission dell’edilizia ecosostenibile. Del resto gli edifici verdi sono progettati per salvaguardare la salute umana all’interno degli edifici e per ridurre l’impatto complessivo sull’ambiente, eliminare i rifiuti da costruzione per dar vita a nuovi prodotti, è una via percorribile.
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L'autore
Anna Simone
Anna Simone è una Sociologa Ambientale e si occupa di tematiche ambientali dal punto di vista sociale e culturale, contestualizzando quello che succede al posto in cui è successo per comprenderlo, analizzarlo e spiegarlo. È autrice del blog Ecospiragli.
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