Trasporto alternativo
Car pooling, l’alternativa verde di muoversi in auto
La mobilità sostenibile trova validi alleati nel car pooling, ma anche nel car sharing e nel ride sharing, soluzioni che piacciono anche in Italia
Photo: University of Exeter
Pensiamo a quante persone ogni giorno si mettono in auto per affrontare un viaggio di media o lunga percorrenza da soli. Un’alternativa che si sta… facendo strada è il car pooling, che insieme a car sharing e ride sharing si pongono come validi esempi di promozione della mobilità sostenibile.
«Se In Italia si viaggiasse sempre con automobili piene, condividendo i posti liberi, si risparmierebbero ogni anno 40 miliardi di tonnellate di CO2 e 55 miliardi di euro, una cifra pari al 3,5% del Pil»: a evidenziarlo è il network europeo di ride-sharing BlaBlaCar.
Evitare di usare la propra auto da soli si può: magari condividendola con altri colleghi (carpooling) oppure, se non fosse possibile, almeno evitare di acquistare un’auto noleggiandone una (car sharing), magari elettrica, con indubbi benefici economici e per l’ambiente. Da segnalare, quali esempi di “car sharing elettrico”, i progetti Car2go, GuidaMI e quello in sinergia tra Fiat, Eni e Trenitalia (a Milano): in tutto più di 1250 auto elettriche a disposizione.
Il car pooling è –spiega chiaramente il sito BlaBlaCar.it, portale italiano appartenente al network europeo che conta più di 4 milioni di utenti registrati – il sistema utilizzato prevalentemente da pendolari con orari di lavoro simili per condividere le loro automobili e risparmiare sulle spese del tragitto casa-lavoro. «Le auto private vengono così “messe in comune” con un gruppo di colleghi o persone con le stesse esigenze di trasporto».
Diversi enti locali hanno già attivato pratiche di questo tipo: la più recente è Jesi, che ha lanciato da poche settimane il piano integrato per la mobilità sostenibile. Attraverso una card multiuso, i cittadini potranno usufruire dei servizi di trasporto pubblico, di quelli di bikesharing e appunto di carpooling per tutti gli spostamenti sistematici o di intrattenimento.
Un ulteriore esempio è quello, del Politecnico e dell’Università degli Studi di Milano che, grazie al contributo di Fondazione Cariplo, hanno lanciato PoliUni Pool, servizio che si rivolge a studenti, docenti e personale tecnico e amministrativo dei due enti.
Autostrade per l’Italia ha creato invece un progetto e un sito web dedicato (Autostradecarpooling.it), per ora attivo sull’autostrada A8-A9, che interessa l’area di Varese, Como e Milano Nord. Risultato? Lanciato a fine 2009, il servizio di car pooling è diventato la piattaforma «più utilizzata d’Italia con 2800 viaggi disponibili per i pendolari lombardi» segnala la società.
Veniamo ora al ride sharing, modalità di condivisione dell’auto con altre persone per tratte medie o lunghe e solitamente saltuarie. Secondo i dati del portale Carpooling.it, attivo in tutta Europa, solo nel nostro Paese – terzo in Europa dopo Germania e Francia – dal lancio del servizio nel 2010, sono stati condivisi 64 milioni di chilometri, con un risparmio di 3,5 milioni di carburante e 7000 tonnellate di CO2.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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drivebook
scrive il 18 ottobre 2013 alle ore 13:06
Per completezza vi segnaliamo anche il portale di carpooling drivebook.com. Ottimo per gli spostamenti urbani, lo si può utilizzare tutti i giorni (ad es. casa-lavoro con i propri colleghi) e si possono inserire indirizzi ben precisi grazie all’utilizzo di Google Maps. E’ anche molto sicuro, si può registrare la targa dell’auto e il documento d’identità, con un sistema di feedback degli utenti e passaggi per sole donne.