Mobilità sostenibile
Accendo il forno o ricarico l’auto in garage?
Le auto elettriche saranno sempre di più, ma come ricaricare? Se si sceglie di farlo a casa, meglio installare l’apposita colonnina
Secondo una ricerca Enexis (principale “utilities” olandese) l’attuale fase di crescita della mobilità elettrica raggiungerà a partire dal 2017 un picco che la renderà un fenomeno di massa. Nei prossimi anni quindi prenderà forma il mercato globale dell’infrastruttura di ricarica, componente necessario per vendere auto e mezzi elettrici: un recente rapporto di Pike Research, autorevole istituto di ricerca internazionale sulle tecnologie pulite, prevede entro il 2020 il raggiungimento del milione di vetture elettriche in Europa e della quota di 4 milioni di punti di ricarica installati, 7,7 milioni a livello globale.
“I prezzi delle colonnine caleranno almeno del 37% – afferma Jonh Gartner, direttore del settore ricerche dell’Istituto – sia per la concorrenza tra le grandi compagnie elettriche che per i volumi di produzione”. Un mercato che vede oggi una decina di competitor globali, prevalentemente statunitensi (cresciuti grazie ai grossi investimenti effettuati dal governo), dove già entro il 2015 saranno installati oltre 1,5 milioni di punti.
Intanto Eni ed Enel hanno siglato un accordo per l’installazione delle colonnine di ricarica nelle stazioni di servizio: nelle 4.700 piazzole Eni verranno installate 5.000 colonnine, soprattutto le EnelFast da 43 kw, in grado di consentire rifornimenti di corrente in appena mezz’ora. Si annunciano costi estremamente ridotti per gli utenti.
I punti di ricarica stanno comparendo anche in alcune strade cittadine, ma spesso comportamenti inurbani – probabilmente ancora non sanzionati a dovere – li rendono inaccessibili per i pochi veicoli elettrici ed ibridi circolanti. Una soluzione comoda è il posizionamento delle colonnine nei parcheggi degli uffici o dei centri commerciali e grandi negozi; anche in Italia si iniziano a vedere primi esperimenti di questo tipo.
Sta crescendo anche il settore domestico, con l’installazione di colonnine private nei garage privati o condominiali. In realtà è possibile effettuare la ricarica anche dal normale impianto domestico, con l’apposita presa Schuko. Tuttavia questa soluzione sembra la meno consigliabile, e non soltanto perché con una colonnina è possibile ad accedere a tariffazioni più convenienti.
Con il classico impianto da 3 kW, infatti, i tempi di ricarica sarebbero molto lunghi, fino a 12 ore, con il rischio di surriscaldare l’impianto, fino a rischiare un incendio nei casi estremi. Inoltre alcune vetture al momento sul mercato assorbono 2 kW, e quindi se sono in funzione anche degli elettrodomestici si interromperebbe l’erogazione di energia a causa del sovraccumulo.
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L'autore
Stefania Marra
Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.
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