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La Selva Planizia Cantina - Porpetto (UD) | Scheda progetto

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La Selva Planizia Cantina – Porpetto (UD)

Il progetto dell'architetto Enrico Gatti comprende la realizzazione di una cantina con centrale energetica secondo il protocollo CasaClima Wine, di un agriturismo e dell'abitazione del proprietario.

immagine in primo piano del progetto La Selva Planizia Cantina – Porpetto (UD)

L’intervento di “La Selva Planizia”, situato nel comune di Porpetto, in provincia di Udine, un progetto dell’architetto Enrico Gatti, comprende la realizzazione di una cantina adibita a produzione e degustazione vinicola, e la “centrale energetica” costruita appositamente per il complesso, composto anche da un agriturismo e l’abitazione del proprietario (in corso di certificazione CasaClima Oro Nature).

Il progetto nasce dall’archetipo della fornace per la cottura della calce, l’antica “calchera”, che esisteva in un’area limitrofa e che fu demolita negli anni ’60 per realizzare un intervento immobiliare. Da questa è stata ripresa la forma del tronco di cono, che rappresenta il fulcro visivo e distributivo dell’intero progetto, quale landmark emergente dal territorio circostante, prevalentemente pianeggiante e caratterizzato dalla presenza di una falda freatica a 1,70 metri sotto il piano di campagna, quota alla quale sono posate le fondazioni.

Il progetto delle aree di produzione comprende una zona di conferimento dell’uva, porticata a ventaglio, una di lavorazione ad essa collegata, una di conservazione delle botti e una delle bottiglie, oltre a vari spazi di servizio e magazzini. L’organizzazione formale ad archi di cerchio permette di limitare le strutture ad solo un grande pilastro centrale, una sorta di “ombrello” con costolature in legno, che sostengono sia il primo solaio, anch’esso in legno che il tronco di cono, con la sua copertura costituita da un grande lucernario in legno e vetro.

L’area degustazione, ivi racchiusa è anch’essa ritmata da dodici costolature in legno e da pannelli fonoassorbenti in acero, mentre all’esterno è rivestita di rame preossidato, che richiama il solfato di rame, storico trattamento che si utilizzava negli antichi vigneti. La copertura della zona conservazione del vino, invece, è un “tetto verde” che ha la funzione di naturale schermo termoregolatore, ed è stata chiamata “il giardino della vite”, dove saranno impiantate delle viti e ognuna sarà dedicata ad un Cliente, scelti fra i migliori: cioè coloro i quali trasmetteranno i valori della sostenibilità ambientale che questo impianto “produttivo” vuole rappresentare come azienda-modello. L’involucro è uno dei punti principali del Protocollo CasaClima perchè è quello che incide maggiormente sulle prestazioni energetiche degli edifici. Nel particolare caso delle cantine, inoltre, si è in presenza di zone a diversa climatizzazione. Il primo è quello dell’area degustazione, nella quale il visitatore può arrivare in qualsiasi periodo dell’anno e deve naturalmente trovare le migliori condizioni di comfort possibili per un’ottimale accoglienza. In tale zona, la temperatura si attesta fra i 18 e i 20 gradi, ottenuta mediante l’ottimo isolamento termico, l’assenza di ponti termici geometrici e un impianto di ventilazione meccanica con recupero del calore. Il secondo tipo di involucro è quello relativo all’area lavorazione, dove la temperatura deve assestarsi attorno ai 16 gradi; la terza soluzione di involucro riguarda la zona di conservazione del vino, dove la temperatura deve mantenersi costante per tutto l’anno a 12 gradi. Una differenza di questo tipo nelle temperature di esercizio delle tre aree ha comportato la necessità di involucri ben isolati, (da 20 a 24 cm) in grado di conservare la maggior quantità di energia, sia termica che frigorifera.

I materiali isolanti previsti sono la lana di roccia, proveniente da un’azienda che ha un ottimo LCA e la fibra di cellulosa. Gran parte della costruzione è in legno che proverrà esclusivamente da foreste regionali ecosostenibili PEFC. Oltre all’alta efficienza e al massimo comfort termico e acustico, molta attenzione viene prestata all’utilizzo dell’illuminazione naturale. Infatti, parte del pavimento della sala degustazione è vetrato e calpestabile e permette al visitatore di osservare l’area sottostante dell’attività di lavorazione del vino, e nello stesso tempo, permette alla luce naturale di fluire attraverso il grande lucernario e arrivare, filtrata, nelle aree produttive. Ulteriore aspetto progetuale è stata la risorsa “acqua”, che nei cicli enologici tradizionali ha dei consumi enormi. Si pensi che per produrre un litro di vino, necessitano per l’intero LCA circa 1600 litri di acqua. Il Protocollo CasaClima Wine ha adottato un software della Comunità Europea che si chiama “Amethist” e con il quale è stato possibile razionalizzare sostanzialmente l’utilizzo di acqua nel ciclo produttivo. Il progetto ha superato anche l’indice di impermeabilizzazione in quanto nessuna area esterna è stata pavimentata, mantenendo al massimo possibile la permeabilità dei suoli circostanti.

Anche gli imballaggi ed il peso del vetro delle bottiglie sono stati ridotti. Il primo è composto solo da monomateriale (cartone riciclato) per il secondo si è ridotto di ca. il 30% il peso. Ne “La Selva Planizia” gli stessi metodi di produzione del vino sono improntati verso principi di sostenibilità. Le 80.000 bottiglie previste – equivalenti quindi al livello di produzione di una cantina di piccole dimensioni – verranno prodotte solo attraverso uvaggi. I nuovi vigneti saranno di tipo estensivo, con una percentuale di impianto del 30-40% inferiore per ettaro rispetto all’usuale, e la potatura avverrà manualmente vite per vite.
Uno dei punti principali del progetto è la centrale energetica, simbolicamente collocata all’ingresso dell’area e annessa al farmer’s market, ove possono essere acquistati i prodotti agricoli dell’Azienda a Km 0.

Sarà circondata da un grande prato e da un laghetto, che risulta dall’utilizzo delle acque di risorgiva, a fini geotermici, di cui la zona è ricchissima. Nella “centrale” si producono i circa 70 kW necessari al funzionamento dell’intero complesso e verranno utilizzate diverse fonti energetiche tutte rinnovabili. Il cippato, proveniente dalle potature delle vigne e
da altri scarti legnosi della zona, il fotovoltaico, collocato su una delle facciate, la geotermia, utilizzando l’acqua di falda situata a 12 metri di profondità, e il solare termico, allo scopo di produrre l’acqua calda per l’agriturismo e la residenza dei proprietari. La stessa acqua calda, grazie a un ciclo al bromuro di litio, viene trasformata in energia frigorifera per mantenere le temperature di raffrescamento della cantina, soprattutto nel periodo estivo. La considerazione di partenza per la progettazione del sistema energetico complessivo di una cantina è che i processi di lavorazione sono in genere abbastanza li-mitati a circa 3 o 4 settimane all’anno, durante i quali si verificano picchi elevati di consumo energetico, ma la produzione di energia da parte della centrale sarà continua tutto l’anno e verrà alimentata solo da risorse “energetiche” ricavate dal territorio circostante.

Dal punto di vista prestazionale, la Cantina “La Selva Planizia” ha superato il check up di certificazione energetica da parte dell’Agenzia per l’Energia di Udine, che in Friuli VG certifica i fabbricati per conto dell’Agenzia CasaClima di Bolzano, riportando un fabbisogno termico specifico riferito alla superficie netta pari a 9 kWh/m2a, valore che la colloca in Classe CasaClima Oro Nature, quest’ultimo perchè utilizza materiali biocompatibili ed esclusivamente fonti energetiche rinnovabili, che eviteranno, ogni anno, di emettere 60,89 t/CO2 e consumare 15,61 Tep.
La Selva Planizia: la prima cantina in Italia, passiva e biocompatibile.

Dati di progetto

  • Superficie lorda riscaldata nei piani 485,40 m2
  • Superficie netta riscaldata nei piani 402,88 m2
  • Volume lordo dell’edificio riscaldato 2.365,18 m3
  • Volume netto dell’edificio riscaldato 1.773,88 m3
  • Superficie disperdente dell’involucro 1.280,6 m2
  • Rapporto superficie disperdente dell’involucro/ volume lordo riscaldato 0,54 l/m3
  • Coefficiente medio di trasmissione dell’involucro dell’edificio 0,16 W(m2K)
  • Rapporto tra guadagni termici e perdite di calore 90%
  • Ton CO2 evitate/anno 60,89
  • Tep/anno (tonnellate equivalenti di petrolio) -15,61

 

Ubicazione

 

Porpetto (UD)

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