Case Sabin – Pieve di Soligo (Treviso)

L’edificio in questione è formato da 2 blocchi di 4 piani fuori terra per totali 16 unità e 7500 mc, con un interrato comune adibito ad autorimessa. La struttura è il calcestruzzo armato, con rivestimento esterno a cappotto e rifodera interna a secco (tecnologia ‘box in the box’).
Gli impianti sono costituiti da due pompe di calore da 20 kW (centralizzate) per la produzione di acqua calda, acqua refrigerata ed acqua calda sanitaria. La prima pompa sfrutta la temperatura del terreno grazie a 3 sonde geotermiche, la seconda è invece ad aria. Un software decide quale delle due pompe far funzionare, sulla base della temperatura esterna, al fine di massimizzare il rendimento di generazione.
Le unità sono dotate di VMC con recuperatore ad alta efficienza e con batteria di post trattamento dell’aria, che costituisce l’unico impianto di riscaldamento / raffrescamento dell’abitazione.
Un campo fotovoltaico in copertura (41 kWp) copre tutto il fabbisogno energetico delle pompe di calore.
Case Sabin è un edificio certificato CasaClima classe Oro ed è certificato con il Passiv Haus Institut. Ha ricevuto un premio di riconoscimento durante i CasaClima Awards 2011 ed è stato presentato al “”15th International Passive House Conference”" ad Innsbruck nel 2011.

La storia del progetto

Il progetto “Case Sabin” ha una storia abbastanza lunga. L’area oggetto di intervento era di proprietà di una società immobiliare che aveva già realizzato un intervento di ristrutturazione di un fabbricato adiacente e di cui “Case Sabin” doveva essere il secondo lotto. Il progetto originale consisteva in una palazzina di 12 unità con isolamenti a norma di legge, caratterizzata da giardini privati e da un’area a contatto con la viabilità ordinaria adibita a parcheggio.
L’impresa Boscarato costruzioni S.r.l. ha poi acquistato l’area – nel 2007 – decidendo di cestinare il progetto esistente. Il nuovo progetto, pensato per essere una CasaClima classe B, è stato discusso con l’amministrazione comunale, in quanto l’area si trova esattamente all’imbocco di un nuovo percorso pedonale. Da qui nasce l’idea di sostituire l’area adibita a parcheggi con una piazza pedonale, aprendo così l’edificio e dotandolo di una funzione sociale, in quanto diventa fruibile da tutta la comunità.
“La città non è fatta da singoli oggetti. Una città esiste se ci sono interconnessioni, collegamenti, accessibilità”. Con questa frase si apre la relazione con cui l’architetto Zara illustra il nuovo progetto all’amministrazione. L’impresa riceve come contropartita la possibilità di aumentare la cubatura edificabile.
Grazie alla consulenza di TBZ viene analizzata una variante nelle stratigrafie per portare l’involucro al livello passivo. Tale variante risulta economicamente sostenibile e commercialmente più appetibile, ragion per cui nell’ottobre del 2008 parte il cantiere di quella che è al momento la più grande Passivhaus del Veneto.
L’edificio è stato presentato al convegno nazionale delle case passive nel 2009, al convegno Klimahouse 2010 e al convegno internazionale delle case passive nel 2011ad Innsbruck. Ha ricevuto un premio di riconoscimento durante i CasaClima Awards 2011.
La Boscarato Costruzioni non esiste più dall’agosto del 2011, quando ha dovuto dichiarare autofallimento per irrisolvibili problemi finanziari. Case Sabin rimane il suo più ambizioso e ammirato progetto, e ne costituisce l’epitaffio.