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Brennone21 | Scheda progetto

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Brennone21

Progetto di recupero carbon zero dell'edilizia storica realizzato dal Laboratorio di Architettura di Reggio Emilia

immagine in primo piano del progetto Brennone21

Finalità dell’opera

Il tipo edilizio di base, inteso come schema concettuale della cultura architettonica di un luogo e di un’epoca, conforma la maggioranza degli edifici di un aggregato urbano, ne determina il carattere, la scansione dei fronti dei percorsi urbani, i limiti dello spazio della strada come luogo di vita.
In un futuro non molto lontano non potremo prescindere dal risanamento energetico del tessuto edilizio di base dei centri storici italiani, oggi manifesto di un’alta qualità di vita urbana. In poche parole non possiamo pensare di conservarli così come sono, perché rappresenterebbe la via più breve per la loro distruzione. Questa operazione di risanamento rappresenta inoltre un’opportunità interessante per un risparmio energetico rapido e consistente, vista la quantità di edifici nei nostri centri storici e le potenzialità enormi che mostrano.
Brennone21 è un esempio reale di sperimentazione di queste metodologie. Tipo edilizio a schiera a profondità elevata nel centro storico della città di Reggio Emilia, occupato da due unità abitative e due spazi destinati a terziario, è l’insieme di una serie d’interventi di recupero tipologico ed energetico che condurranno l’edificio a funzionare in modo passivo e annullare l’immissione di gas serra in atmosfera (Carbon Zero).

Scelte tecnologico-strutturali

In un contesto storico, non possiamo intervenire con l’isolamento esterno: la soluzione sta pertanto nell’isolamento termico interno. Dal punto di vista energetico non è una soluzione ottimale, perché i solai che rimangono a contatto con la parete esterna, termicamente male isolata, creano pericolosi ponti termici, devastanti per un edificio a elevata efficienza energetica. L’isolamento interno inoltre altera le proporzioni degli spazi abitativi e ne riduce le superfici, soprattutto se vogliamo raggiungere standard molto elevati. Occorre quindi lavorare su alcuni principi:

  • adozione e sperimentazione di isolanti ad elevato potere coibente anche con bassi spessori ( come gli isolanti sottili termo-riflettenti), tali da impedire la formazione di condense interne o interstiziali
  • utilizzo di strutture interne di solaio a secco ( possibilmente in legno) che limitano il pericolo dei ponti termici, gli spessori e  migliorano il comportamento termico. La ricopertura con controsoffitti (arelle, cartongesso, legno) e l’utilizzo di massetti a secco a elevate capacità isolanti (perlite, argilla espansa), consente inoltre l’isolamento delle strutture di solaio in corrispondenza delle porzioni disperdenti, riducendo ulteriormente il rischio di ponti termici
  • utilizzo, ove possibile, sulla facciata esterna della parete di un intonaco termoisolante di basso spessore (circa 4 cm, quindi soli 2 cm in più di un intonaco tradizionale) tale da limitare l’effetto dei ponti termici e lasciare la giusta traspirabilità che consenta al muro esistente di smaltire pericolose risalite di umidità per capillarità,
  • coperture leggere, e con sistemi a secco, opportunamente coibentate per garantire uno sfasamento molto elevato con isolanti a forte massa e guaine riflettenti.
  • utilizzo di infissi in legno a doppia camera con gas con vetri basso-emissivi, capaci di limitare la trasmittanza Uw < 1,00W/mqK
  • una particolare attenzione alla tenuta all’aria (infissi, scarichi, terminali impiantistici) per ridurre il rischio di insorgenza di ponti termici, oltre a contenere le dispersioni per trasmissione

 

Scelta dei materiali

Isolanti termo-riflettenti, termo intonaci deumidificanti, massetti a secco, infissi a triplo vetro con gas costituiscono gli elementi peculiari di risanamento energetico dell’involucro esistente per ottenere, con incrementi di spessore limitati, un comportamento passivo dell’edificio. Un impianto di ventilazione meccanica con recuperatore di calore (alimentato con sistema di geotermia superficiale) addizionato a una batteria di post-riscaldamento (funzionante con pompa di calore aria-acqua +pannelli fotovoltaici) rappresenta l’unico impianto termico dell’edificio.
Nel rispetto della conservazione dell’ambiente, delle risorse naturali, del benessere delle persone, della qualità del paesaggio urbano, della vita della città storica.

Uso dei materiali rispetto al contesto

All’esterno i materiali sono integrati con il paesaggio urbano: materiali tradizionali quali intonaco e legno si contrappongono all’utilizzo dell’acciaio corten.
All’interno legno di larice a olio, vetro e superfici bianche diffondono la luce negli spazi.

Ubicazione

 

Via Porta Brennone 21 Reggio Emilia (RE)

I dati del progetto

Committente:
Laboratorio di Architettura e privati

Progettista:
Laboratorio di Architettura, Arch. Roberta Casarini, Arch. Andrea Rinaldi con Arch. Emilia Lampanti Collaboratori: Arch. Federica Camuncoli, Arch. Silvia Macchioni, Arch. Livia Montanari

Consulente energetico:
ing. Alex Ferretti

Tipologia d'intervento:
Recupero

Destinazione d'uso:
Edilizia privata - residenziale e uffici

Prestazioni energetiche:

Classe energetica:
classe energetica a

Indice termico invernale: Fabbisogno energia primaria per uffici 4,5 - 4,7 kWh/mca, Fabbisogno energia primaria residenze 12,9 - 13,5 kWh/mqa kWh/mqa
Indice di emissione di CO2: kg/mqa

Classe energetica (ante operam):
classe energetica g

Indice termico invernale (ante operam): n.d. kWh/mqa
Indice di emissione di CO2 (ante operam): n.d. kg/mqa

Protocollo di certificazione:
D.lgs 192/2005

Gallery fotografica

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Telefono: 0522.432545
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