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Agrirelais Della Rocca: l'arte di vivere con lentezza | Scheda progetto

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Agrirelais Della Rocca: l’arte di vivere con lentezza

Progetto di recupero di un fabbricato situato nelle campagna marchigiane per la realizzazione di un edificio bioclimatico a basso consumo energetico.

immagine in primo piano del progetto Agrirelais Della Rocca: l’arte di vivere con lentezza

L’attività edilizia, a causa del suo enorme peso produttivo, è inevitabilmente uno dei settori industriali a più alto impatto ambientale, per gli effetti dell’inarrestabile consumo energetico (e il conseguente inquinamento atmosferico), per il sempre più diffuso utilizzo di materiali di origine petrolchimica che, oltre a rendere l’aria all’interno delle abitazioni molto più inquinata di quella respirata fuori, determinano gravi problemi di inquinamento ambientale durante tutto il loro ciclo di vita. Dalle scelte dei metodi e dei materiali utilizzati per produrre nuove case o per mantenere quelle esistenti, derivano forti opportunità di riduzione dei consumi di energia e, di riflesso, delle emissioni inquinanti. Insieme, derivano anche forti opportunità di abbattimento dei rischi per la salute degli operatori e degli utenti, minacciata dall’uso di materiali dichiaratamente nocivi. Nel settore edilizio, enormi e strategiche sono quindi le occasioni di riequilibrio ambientale offerte dall’attenersi a un diverso modello produttivo orientato ecologicamente. Oggi, grazie ad una seria integrazione di accorgimenti tra loro sinergici, è possibile un percorso progettuale che faccia tornare la casa a essere un luogo favorevole alla vita dell’uomo e del suo ambiente. Questo diventa possibile, nel momento in cui vengono rispettati alcuni principi guida fondamentali nella selezione dei materiali, basati sul concetto di sostenibilità ambientale, ossia sulla ricerca del minimo impatto riferito all’intero ciclo di vita del materiale.

  1. Questi concetti possono essere sintetizzati nel seguente elenco:
  2. Basarsi su quanto è già stato sperimentato = tracciare un eco-bilancio del materiale
  3. Mantenere cicli chiusi = imparare dalla natura a progettare il riciclaggio totale
  4. Usare materie prime rinnovabili = garantire continuità nello sviluppo
  5. Risparmiare energia nelle fasi di estrazione, produzione, distribuzione = controllare le fasi di vita del materiale
  6. Risparmiare risorse = valutare le materie prime
  7. Preferire la molteplicità all’unicità = usare materiali diversi per funzioni diverse
  8. Favorire il regionalismo = preferire materiali locali geograficamente e culturalmente
  9. Esercitare il principio del limite = valutare le necessità e tralasciare il superfluo
  10. Usare le energie e i ritmi della natura = non contrastare ma assecondare.

In base a queste linee guida e alle specifiche proprietà del singolo materiale, tenendo presente la variabilità del progetto in funzione delle tipologie edilizie e strutturali, possiamo ipotizzare un primo schematico elenco di materiali consigliabili per la realizzazione del progetto in esame.

Il corpo architettonico, nasce come luogo confinato. Tale significato deriva dalla costruzione di un campo chiuso all’interno di un determinato contesto. L’appartenenza del costruito al luogo, che si esprime nella relazione edificio/contesto ha prodotto un infinita serie di variazioni tipologiche e formali. Queste hanno, nel corso della storia modificato, il nostro rapporto con l’ambiente che ci ospita. In particolari periodi, l’arte del costruire è stata caratterizzata da una gestione naturale delle risorse territoriali. La città medioevale ne è l’esempio più illuminante; la dove le strade non erano tracciate in funzione di movimenti veicolari ma bensì in rapporto alle caratteristiche dei luoghi e alla natura umana, dove la natura era considerata la risorsa da assecondare e da cui attingere, non come un’entità esterna da dominare. Purtroppo con il tempo sono cambiate le nostre possibilità di auto sostentamento, e con esse è cambiato il rapporto filosofico con il mondo che ci ospita. La strada dritta ridiventa, alla maniera delle grandi vie trionfali degli imperi antichi, il simbolo di questo decadimento di valori, diventando elemento trionfante, dominatore, regolatore: essa esprime il bisogno di equilibrio e ordine che Cartesio eleva a sistema. E con la forma organica si perde anche un elemento tipologico fondamentale: la casa a schiera con l’orto retrostante, esempio di nucleo ecologico urbano, basato sulla chiusura di cicli e mirato alla conservazione delle risorse per il sostentamento dei gruppi da questo dipendenti. L’uomo dipendente dalla natura: concetto fondamentale che ormai ci illudiamo di poter dimenticare, ma che soprattutto oggi va ripreso, per far tendere la città verso un sistema equilibrato e non per vezzo di una ristretta cerchia di fanatici ambientalisti, ma come valore sempre più condiviso. La riscoperta delle potenzialità che il territorio ci offre e le strategie per uno suo sfruttamento sostenibile non sono più neanche una scommesse per il futuro, ma la reale unica possibile via di sviluppo.

INDAGINI & STRATEGIE
È ormai convinzione comune che la regolazione delle condizioni microclimatiche interne si ottiene controllando attentamente le caratteristiche geometriche, localizzative e tecnologiche della costruzione edilizia. Nel rapporto edificio/contesto, vanno quindi analizzati determinati parametri e caratteri del territorio:

  • Analisi geo-morfologiche del terreno
  • È necessaria una misurazione non solo delle proprietà meccaniche del terreno ma anche della permeabilità elettromagnetica, del grado remissività radioattiva, profondità e consistenza di eventuali falde, ecc…
  • Ovviamente é utile un’attenta riflessione sulla forma del contesto ospitante, con relativa considerazione degli elementi naturali e non che si trovano nelle vicinanze, della densità insediativa, al fine di definire in primis l’effettiva capacità del sito ad accogliere il nuovo manufatto, ed eventualmente le basi della modalità di inserimento.

Orientamento
Posizionare in modo esatto l’edificio in base ai punti cardinali, è fondamentale per lo sviluppo delle zone funzionali, non solo considerando ad esempio gli apporti da soleggiamento naturale per ovvie ragioni, ma anche per gli effetti del magnetismo terrestre che, è ormai riconosciuto, influenza profondamente gli stati psicofisici umani.

Irraggiamento
La nostra capacità tecnica di utilizzare l’energia proveniente dal sole è ancora piuttosto primitiva, se si considera che in un anno, alle nostre latitudini, un metro quadrato di superficie al suolo è investito da 1000 ÷ 1400 kWh, pari a circa dieci volte il fabbisogno per riscaldamento di un edificio tradizionale; tuttavia la nostra incapacità di convertire questo capitale in energia utilizzabile e di immagazzinarla per i periodi di necessità, significa che ne possiamo sfruttare solo una minima parte. È fondamentale quindi analizzare al meglio il percorso e l’angolazione del sole, durante il suo tragitto durante tutto l’anno, per misurare il grado di irraggiamento complessivo, l’eventuale presenza di ostacoli alla luce e relative zone d’ombra, affinché, mediante la compilazione di mappe solari, possiamo dare uno sviluppo estetico e formale al nostro edificio, in funzione dello sfruttamento della nostra inesauribile risorsa primaria: il Sole.

Ventilazione
La ventilazione è un fattore essenziale di salubrità e comfort nella maggior parte delle situazioni abitative. Uno studio delle principali correnti ventilate e una misurazione della loro intensità è fondamentale ad esempio, per progettare un controllo naturale delle temperature domestiche estive, ma non solo; una buona circolazione dell’aria infatti, contribuisce al mantenimento delle qualità ambientali indoor, in quanto un insufficiente ricambio d’aria può esser causa di formazione di muffe, proliferazione di batteri o acari, mentre la ventilazione, com’è noto, riduce l’umidità ambientale in quanto facilita l’evaporazione. L’illusione che, sistemi di condizionamento artificiali possano in qualche modo ovviare a questo problema, può indurre a limitare l’attenzione nei confronti di questi aspetti in fase di progetto, portando però a spiacevoli sorprese durante l’intero ciclo di vita dell’edificio, soprattutto dal punto di vista dei costi di gestione.
DESCRIZIONE DEL MANUFATTO ESISTENTE
II fabbricato si trova nelle campagna marchigiane, protetto da un folto filare alberato che lo nasconde alla vista.
II piano terra (superficie lorda circa 370mq) ha destinazione “Azienda Agricola”, mentre il piano primo (superficie lorda circa 320mq), raggiungibile tramite una scala esterna, è adibito ad “Abitazione di tipo economico”. La struttura si presenta come un unico corpo di fabbrica a pianta rettangolare, dotato di 3 accessi, con l’asse longitudinale quasi perfettamente allineato con la direzione Est – Ovest, ed è coperta da un tetto del tipo a falde. Sul lato Nord insiste un volume di servizio anch’esso a pianta rettangolare.
L’edificio è stato dichiarato inagibile in conseguenza degli effetti provocati alla struttura da un forte evento simico del gennaio 1972 e dalla lunga serie di scosse telluriche successive, che ne hanno messo a dura prova la stabilità. Non avendo particolari punti di pregio, nè dal punto di vista architettonico nè da quello energetico, l’intervento che si ritiene più adeguato prevede la demolizione e la successiva ricostruzione di un edificio delle stesse dimensioni e nella stessa posizione, destinato ad essere una struttura turistico-ricettiva, progettata con il massimo riguardo nei confronti dell’impatto energetico ed ambientale.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO
L’intento del progetto è quello di realizzare un edificio bioclimatico a basso consumo energetico, caldo in inverno e fresco in estate, senza che l’aspetto esterno della casa evidenzi troppo il carattere delle soluzioni adottate, ma le celi al suo interno rimanendo ben inserito nel contesto rurale.
Forma compatta con un buon rapporto superficie-volume al fine di contenere le superfici disperdenti. La pianta è un rettangolo il cui asse longitudinale è orientato quasi perfettamente lungo l’asse est-ovest. L’orientamento favorevole rende quasi obbligatoria la soluzione progettuale, con una progressione di trasparenza e leggerezza da sud verso nord.

PELLE
Un grande muro spesso protegge la casa a Nord, addossato ad esso c’è una fascia contenente i locali di servizio e i servizi, che costituisce un ulteriore filtro verso i locali vissuti della casa; calibrate aperture consentono l’illuminazione di questi locali. La parete Sud è tutta vetrata, scandita da grandi portali in muratura, che incorniciano le vetrate, arretrate rispetto al filo esterno, per fornire una schermatura nel periodo estivo. Le pareti Est e Ovest hanno muri a sezione ridotta e calibrate aperture; quelle a est guardando il sorgere del Sole, quella ad Ovest il tramonto. La copertura, la dove non sono presenti i lucernari per illuminazione zenitale, vede la falda a Sud coperta quasi interamente da pannelli fotovoltaici e solari, mentre la falda a Nord, rivolta verso la strada provinciale vede la classica copertura in coppi locali, in modo da mantenere un prospetto ben inserito nel contesto locale.
DISPOSIZIONE FUNZIONALE
Si è provato a reinterpretare tipologia di appartamento su 2 livelli in modo da poter fornire il più possibile luce naturale agli ambienti vissuti dell’edificio, relegando nella fascia esposta a Nord zone notte, servizi e locali tecnici. AI piano terreno un grande spazio comune, cuore del fabbricato definisce l’organizzazione funzionale dell’edifico.
Particolare attenzione si è prestata alla progettazione delle zone filtro, mirando a proteggere le vetrate a Sud dall’esposizione diretta ai raggi solari calcolando l’arretramento dei vetri all’interno delle arcate. Questo al fine di generare zone di accumulo termico di inverno, quando la luce solare raggiunge le superfici vetrate e al tempo stesso, mediante sistemi di apertura controllata delle finestre schermate, la giusta circolazione d’aria nel periodo estivo mediante circolazione naturale dell’aria. Scelta tecnica come motivo estetico.

MATERIALI
La selezione dei materiali deve seguire le esigenze in termini prestazionali di strutture statiche, involucro, finiture, isolanti (dal caldo e dagli sbalzi di temperatura), impermeabilizzazioni. Per le strutture portanti si è scelta la pietra, che oltre a fornire la giusta valenza estetica per la tipologia edilizia, garantisce una massa termica capace di realizzare gli sfasamenti adatti a mantenere il dovuto comfort termico.
AI fine di garantire l’estetica esteriore si adotterà la scelta di un isolamento interno in fibra di legno traspirante, così da evitare fastidiosi effetti di condensa e relative muffe. Per la finitura interna, si prevedono intonaci in argilla altamente traspirante, tali da garantire la continuità prestazionale dell’isolamento, in termini di traspirabilità.
I solai saranno costituiti nella parte resistente da elementi in legno autoportante. Tra le proprietà di questa soluzione tecnologica emergono l’assoluta valenza estetica, la notevole sicurezza statica, antisismica e di resistenza al fuoco, la notevole facilità di realizzazione di qualsiasi tipologia architettonica e i tempi di posa notevolmente ridotti rispetto a qualsiasi soluzione latero-cementizia.
Le impermeabilizzazioni, ridotte al minimo per favorire la permeabilità del vapore acqueo, verranno realizzate mediante composti argillosi quali la bentonite per gli interventi in fondazione e carte di cellulosa oleosa per quelli sul tetto.

SISTEMI SOLARI PASSIVI
Si prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico connesso alla rete composto da moduli fotovoltaici integrati in copertura, inverter (per la conversione in corrente alternata) e quadro di controllo posti nel locale tecnico. Per un dimensionamento di massima si può prevedere un impianto da 3 kW per unità abitativa. Da considerare la forma di incentivazione data dal conto energia, che trasforma l’utente finale in un vero e proprio produttore di energia, con delle condizioni attualmente vantaggiose.
FIBRA DI LEGNO
La materia prima proviene da scarti di segherie. Questa viene poi assemblata in pannelli, feltri e rotoli, che più o meno compattati (grazie alla lignina, resina propria del legno), sono adatti a qualsiasi supporto e validi per ogni soluzione costruttiva: isolamento termoacustico di pareti, pavimenti e coperture. Impregnati con lattice possono essere usati per l’isolamento del tetto in quanto resistenti alle infiltrazioni. Oltre alle buone capacità isolanti e l’alto grado di traspirabilità, gli elementi in fibra di legno, sono totalmente biodegradabili e riciclabili.

CANNICCIATO
Ha le proprietà degli altri isolanti sotto il profilo termico, possiede eccellenti capacità di isolamento acustico. Disponibile in pannelli già predisposti per l’applicazione su strutture a telaio, ha cicli produttivi estremamente semplici e poco invasivi. Nel caso si preveda poi l’applicazione di intonaci si presta come supporto naturale senza la preparazione di strati di fondo o di reti porta intonaco velocizzando le fasi di cantiere. Indicato per realizzazione di tramezzature con elevato potere fonoassorbente.

INFISSI IN LEGNO SUGHERO
AI fine di garantire un’eccellente prestazione nel contenimento delle dispersioni termiche dell’involucro, cercando di non intaccarne la continuità biologica e prestazionale, si adotteranno serramenti multistrato compositi legno-sughero a taglio termico con vetri a doppia camera con gas (argon) che assicurano un Uw = 0,8 W/mqK, mantenendo comunque un livello di traspirabilità più che soddisfacente.

ELEMENTI STRUTTURALI IN LEGNO
Mediante il legno si possono realizzare solidi sistemi strutturali antisismici per tetti, pareti e solai, che prodotti in fabbrica, vengono facilmente e velocemente assemblati in cantiere, eliminando i tempi di asciugatura propri delle strutture cementizie ed accelerando quindi le tempistiche di posa. Tali strutture hanno un elevato livello di coibentazione garantendo un’alta traspirabilità complessiva, dotando l’ambiente di eccellenti standard abitativi sotto il punta di vista termo-igrometrico.

CEMENTO A BASE DI CALCE POZZOLANICA
Un progetto di bioedilizia tende a ridurre al minima l’uso di questo materiale a scarsa igroscopicità, elevata conducibilità e facilmente aggredibile da agenti atmosferici e di conseguenza anche da quelli biopatogeni. II cemento puro, basso emissivo (radioattivamente) e privo di additivi sintetici, se posato con i dovuti accorgimenti (isolamento dall’acqua, limitazione degli effetti elettromagnetici dovuti all’uso del ferro) rappresenta una buona soluzione per le realizzazione di fondazioni e di piani di imposta per opere strutturali in elevazione.
IMPIANTISTICA
La struttura dell’impianto termico é stata concepita al fine di massimizzare l’efficienza della produzione energetica e sfruttare al massimo le fonti energetiche rinnovabili, con particolare riguardo alla destinazione d’uso dell’edificio. Si è quindi pensato di utilizzare un sistema di riscaldamento prevalentemente ad aria, per gli appartamenti, con integrazione di pannelli radianti a pavimento per le parti comuni.
In questa modo, con il sistema ad aria, si potrà ottenere una rapida risposta dell’impianto, particolarmente indicato per ambienti ad uso saltuario (stanze di alberghi e di agriturismi, ecc…) e nel contempo un risparmio energetico per il riscaldamento nelle zone comuni caratterizzate da altezza interpiano elevata sfruttando il pavimento radiante.
II generatore di calore principale sarà una pompa di calore geotermica a sonda verticale, che provvederà al riscaldamento delle batterie delle U.T.A. e del bollitore dell’acqua sanitaria centralizzata. L’impianto sarà integrato da un sistema solare termico che coprirà una quota di circa il 75% del fabbisogno di acqua calda sanitaria e il 30% del riscaldamento ambienti.
L’intero sistema di riscaldamento ad aria avrà l’integrazione saltuaria di un termocamino, collocato all’interno dell’area comune. Saranno garantiti i ricambi d’aria secondo norma di legge, sfruttando dei recuperatori di calore dall’aria viziata, della tipologia ad alta efficienza.
La pompa di calore provvederà anche al raffrescamento e alla deumidificazione dei locali, intervenendo sulla batteria del freddo della U.T.A. L’impianto fotovoltaico fornirà l’energia necessaria al funzionamento dell’intero sistema termico e di trattamento aria.
In conclusione, l’obiettivo è quello di realizzare un impianto in grado di autosostentarsi.

LOCALE TECNICO
Un’impiantistica di questa tipo, con un tale grado di sofisticazione, necessita di un adeguato spazio per localizzare gli elementi di accumulo, conversione energetica nonché i quadri di controllo dei vari sistemi. Localizzando tale spazio sui fronte nord è possibile generare un filtro termico tra il fronte maggiormente disperdente dell’edificio e le parti vissute.

POMPA DI CALORE GEOTERMICA
La pompa di calore geotermica utilizza il terreno come fonte o come dispersore di calore. Il trasporto dell’energia termica è effettuato mediante un liquido antigelo. A differenza delle pompe di calore ad aria, quelle geotermiche possono funzionare in raffreddamento anche in modalità passiva: esse estraggono calore dall’edificio pompando nel sistema l’acqua fredda o il liquido antigelo, senza l’azione della pompa di calore vera e propria. II calore è intercettato dal terreno per mezzo di sonde verticali costituite da tubazioni in polietilene percorse all’interno da un liquido antigelo (circuito chiuso). II numero delle sonde geotermiche e la profondità d’installazione (da 50 a 150 metri) variano in funzione dell’energia termica richiesta. I tubi delle sonde sono collegati in superficie ad un apposito collettore connesso alla pompa di calore. Durante l’inverno il terreno ha una temperatura generalmente superiore a quella esterna, il fluido glicolato scendendo in profondità attraverso le sonde sottrae energia termica al terreno, e mediante vari cambiamenti di stato arriva in maniera naturale alla pompa di calore e quindi al sistema di riscaldamento mantenendo invariato il potenziale termico. Lo stesso identico sistema, con opportuni accorgimenti impiantistici, potrà provvedere anche al raffrescamento estivo; in questo caso il ciclo viene invertito ed il sistema cede al terreno il calore estratto dall’ambiente interno raffrescandolo. II vantaggio derivante dall’impiego di pompe di calore geotermiche, rispetto a quelle ad aria sta in una maggior efficienza di produzione del calore (o del freddo). II terreno ad una profondità di 6 m può infatti ritenersi a temperatura costante per tutto l’anno (circa 12-15°C) il che garantisce un rendimento e prestazioni elevate nel corso di tutte le stagioni.

IMPIANTO SOLARE TERMICO
II “solare termico” indica un sistema in grado di trasformare l’energia irradiata dal sole in energia termica, ossia calore, che può essere utilizzato negli usi quotidiani, quali ad esempio il riscaldamento dell’acqua per i servizi o il riscaldamento degli ambienti. Gli impianti solari termici sono i dispositivi che permettono di catturare l’energia solare, immagazzinarla e usarla nelle maniere più svariate. II collettore è il dispositivo su cui si basa questa tecnologia. I collettori sono attraversati da un fluido termovettore incanalato in un circuito solare che lo porterà ad un accumulatore. Questo ha la funzione di immagazzinare più energia termica possibile al fine di poterla usare successivamente al momento del bisogno. I collettori solari sono costituiti da:
- Un corpo nero assorbente (nel quale scorre un fluido termovettore) avente la funzione di assorbire l’energia irradiata dal sole e trasferirla sotto forma di energia termica al fluido in esso contenuto.
- Una copertura trasparente sulla parte esposta al sole avente la funzione di limitare le dispersioni di calore verso l’ambiente esterno.
Con un dimensionamento oculato e la scelta dei giusti componenti si può arrivare alla totale indipendenza dalla rete energetica per quanto riguarda l’approvvigionamento di ACS nel periodo estivo e ad un buon contributo nel periodo invernale

SISTEMA DI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO
II sistema solare termico dà un sostanziale apporto per quanto riguarda il sistema di riscaldamento, che si prevede radiante a pavimento. Tale sistema consente di realizzare un impianto a circolazione di acqua calda a bassa temperatura (in genere tra i 30°C e i 40°C) in un circuito chiuso, che si sviluppa coprendo una superficie radiante molto elevata. Questo consente di realizzare un impianto con minor costi di esercizio e una maggior libertà nell’arredo e nella disposizione degli spazi (zone comuni).

U.T.A.
L’unità trattamento aria, più nota con l’acronimo U.T.A. è una macchina utilizzata nei grandi impianti di climatizzazione, siano essi a tutta aria o misti aria/acqua. II loro scopo è quello di prelevare l’aria dall’esterno trattandola a seconda delle richieste climatiche degli ambienti interni.
I parametri sono:

  • temperatura
  • umidità
  • velocità
  • purezza

RECUPERATORE D’ARIA
II recupero energetico viene spesso effettuato ai fini del risparmio di energia. Quando una U.T.A. è dotata di recuperatore, oltre al ventilatore di mandata è presente anche un ventilatore di ripresa dell’aria trattata; in questa modo si hanno due percorsi indipendenti, aria da trattare ed aria trattata. II recupero di calore può essere di 2 tipi: sensibile e latente. Nel primo caso si ha una cessione del contenuto entalpico di uno dei 2 fluidi in modo da pre-riscaldare (d’inverno) o pre-raffreddare (d’estate) l’aria da trattare. II recupero latente si ha solo d’estate e può essere spiegato in questo modo: in estate l’aria è molto umida e per eliminare l’umidita l’unico mezzo è quello di farla condensare. Per poter condensare questo vapore acqueo è necessario prelevare una quantità di calore nota come calore latente di vaporizzazione. Quindi l’aria trattata, fredda e deumidificata, assorbe questo calore e opera una pre-deumidificazione dell’aria da trattare. Ovviamente nel caso si abbia un recupero latente è presente anche uno sensibile.

IMPIANTO FOTOVOLTAICO CONNESSO ALLA RETE
Si utilizza per quelle utenze elettriche già servite dalla rete nazionale in AC, ma che iniettano in rete la produzione elettrica risultante dal loro impianto fotovoltaico, che è opportunamente convertita in corrente alternata e sincronizzata a quella della rete. I principali componenti di un impianto fotovoltaico connesso alla rete sono:
Superficie fotovoltaica: raccoglie energia mediante moduli fotovoltaici disposti opportunamente a favore del sole;
Inverter: stabilizza l’energia raccolta, la converte in corrente alternata e la inietta in rete;
Quadristica di protezione e controllo: da situare in base alle normative vigenti tra l’inverter e la rete alimentata.
Cavi di connessione: con un’adeguata resistenza ai raggi UV ed alle temperature.
I vari gestori di rete sono chiamati dalla vigente normativa italiana a fornire il servizio di net-metering a titolo gratuito, fatte salve le spese di gestione, che si concretizzano in genere nel canone annuo di locazione di un contatore piombabile, dedicato esclusivamente alla misurazione della parte di energia elettrica prodotta, e connesso a quello di consumo per permettere di auto consumare sul posto, iniettare in rete o prelevare dalla rete l’energia in modo trasparente. Questo tipo di impianti, grazie alle incentivazioni stabilite dai paesi ratificanti il Protocollo di Kyoto, si è concretizzato in Italia con il cosiddetto Conto energia.

FITODEPURAZIONE
Si prevede un sistema naturale di depurazione delle acque di scarico costituito da un bacino impermeabilizzato riempito con materiale ghiaioso e vegetato da piante acquatiche. La depurazione avviene mediante l’azione combinata tra substrato ghiaioso, piante, refluo e microrganismi presenti. II sistema funziona in assenza di energia aggiunta e quindi di parti elettromeccaniche. Ciò permette di definire l’impianto “ecocompatibile”. II bacino viene rivestito con un sistema di impermeabilizzazione con guaina in PVC a garanzia di tenuta. Una volta impermeabilizzato, viene riempito con materiale inerte selezionato, sul quale saranno direttamente piantumate le diverse essenze vegetali macrofite atte alla depurazione. Il livello del refluo all’interno del bacino di fitodepurazione è costantemente mantenuto 10/15 cm sotto la superficie della ghiaia mediante il sistema di regolazione del livello posto in uscita. L’impianto è calpestabile, senza affioramento di acqua in superficie. Viene garantita così la totale assenza di cattivi odori e di insetti molesti. Questo sistema di rigenerazione e riutilizzo, garantisce un notevole risparmio di acqua in quanto questa viene riutilizzata per scopi irrigui e per gli scarichi. L’insieme di questi interventi, il giusto assembramento dei materiali, l’accortezza nella progettazione che mira a ridurre o addirittura ad annullare tutti quei fenomeni di dispersione, quali ad esempio i ponti termici, unitamente alla tipologia degli impianti, fa ipotizzare una classificazione energetica dell’edificio in classe A, secondo gli standard Casa Clima.

Ubicazione

 

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