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Sottoprodotti per fini energetici: si aspetta ancora il decreto
Il mancato utilizzo a fini energetici della legna presente sulle spiagge liguri ha fatto di nuovo esplodere il caso. La replica di Fiper e le proposte
La mancata emanazione del Decreto attuativo sui sottoprodotti da impiegare a fini energetici torna di nuovo al centro del dibattito energetico. Il motivo che ha fatto riesplodere il caso è stato il diniego del ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, rispetto alla richiesta del presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, di poter raccogliere e bruciare la legna che le ultime forti mareggiate hanno ammassato su molte spiagge della Liguria.
La risposta negativa ha provocato la replica della Fiper, Federazione nazionale dei produttori di energia da Fonti rinnovabili, associazione che da anni si battesu questo tema. “La legna che le mareggiate ammassano sulle spiagge di tutta Italia – ha spiegato Walter Righini, presidente della Fiper - non è altro che quella trasportata dai nostri corsi d’acqua, piccoli e grandi, in mare. Se venisse intercettata a monte risolverebbe anche importanti e purtroppo nefasti problemi di dissesto idrogeologico. Noi come Fiper sono almeno due anni che sollecitiamo il Ministero dell’Ambiente ad adottare il Decreto attuativo sui sottoprodotti da impiegare a fini energetici”.
Addirittura anche i resti della ristorazione potrebbero essere usati per produrre energia e inquadrati come sottoprodotti anziché come rifiuti, facendo così rientrare l’attuale protesta di chef e ristoratori, preoccupati per l’aumento della Tares sullo smaltimento dei resti della ristorazione.
Non si tratta di fantascienza: in Svizzera, a Pontresina, ricorda la Fiper, un impianto di biogas svolge un’importante azione per tutta la comunità ritirando e utilizzando scarti alimentari di ristoranti, catering e alberghi nei comuni di Pontresina e Saint Moritz. Nella sola Lombardia gli avanzi della ristorazione pubblica (scuole, ospedali, case di riposo, enti pubblici dotati di mensa), secondo i dati pubblicati dal Politecnico di Milano nel progetto Bioregione, si aggirano intorno alle 20.000 tonnellate annue, corrispondenti a 1-2 milioni di mc di biogas producibile in un anno, ovvero circa 5-10 milioni di kWh di energia primaria.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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