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Solare, l’era del Conto energia è agli sgoccioli
Al termine dell’incentivazione diretta mancano pochi mesi. Si dovrebbe però affacciare un sistema di sostegni indiretti, a partire dagli sgravi fiscali
L’era dell’incentivazione diretta del solare fotovoltaico è ormai agli sgoccioli: come recita l’implacabile contatore fotovoltaico del Gse, la spesa annua per l’incentivazione statale del comparto è ormai a un passo dal raggiungimento di quota 6,7 miliardi di euro di spesa annua.
Una volta raggiunto questo tetto, presumibilmente entro giugno, come previsto dalle stesse norme del quinto Conto energia, il sostegno pubblico legato ai kWh prodotti, che ha permesso lo sviluppo del comparto nell’ultimo quinquennio, è destinato a cessare per sempre.
Neanche le associazioni di categoria, in effetti, chiedono più l’introduzione di un sesto Conto energia a sostegno del fotovoltaico nazionale, mentre appena un anno fa avevano protestato vivacemente per i tagli delle tariffe e le modifiche normative introdotte dal quinto Conto.
La difficile situazione economica e finanziaria delle casse statali rende infatti difficile ipotizzare la concessione di ulteriori fondi al fotovoltaico che, tra l’altro, è cresciuto più di qualsiasi previsione. Ma, soprattutto, il realismo della lobby del settore deriva dal fatto che, grazie al drastico calo dei costi del fotovoltaico, la grid parity non è poi così lontana come nel recente passato. La parità di costo con le fonti tradizionali, infatti, potrebbe diventare realtà su tutto il territorio nazionale e per quasi tutte le tipologie di impianti entro il prossimo triennio.
Nell’attesa, il solare potrà contare su misure di supporto indirette, come le detrazioni fiscali: l’Agenzia delle entrate ha definitivamente chiarito che dall’Irpef potranno essere detratte sino al 50% (36% dal luglio 2013) le spese sostenute per l’installazione di un impianto fotovoltaico residenziale. La misura piace agli operatori, che chiedono però di estendere lo sgravio anche alle imprese.
Altre forme di sostegno indiretto che il fotovoltaico si attende dal futuro Governo sono la sburocratizzazione (ancora oggi sono necessari decine di adempimenti per collegare alla rete un piccolo impianto). Altri punti importanti sono ritenuti la regolamentazione di particolari meccanismi (Seu e Reu) per la cessione diretta di energia prodotta da impianti fotovoltaici, senza passare per la rete elettrica. In ogni caso, comunque, per il fotovoltaico italiano si attendono numeri molto più ridotti del recente passato, non superiori ai 1-2 GW l’anno.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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