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La geotermia compie 100 anni | Tekneco

Fonti pulite

La geotermia compie 100 anni

Il primo impianto per la produzione di energia elettrica entrò in funzione un secolo fa a Larderello, in provincia di Pisa. Un museo narra l'evoluzione di queste tecnologia

Scritto da il 04 settembre 2013 alle 8:31 | 2 Commenti

La geotermia compie 100 anni

Auguri geotermia: in questi giorni, con numerose iniziative un po’ in tutta Italia, si sta festeggiando questa fonte di produzione rinnovabile. Fu proprio nel 1913, a distanza di nove anni dai primi esperimenti avviati da Piero Ginori Conti, che fu messa in esercizio a Larderello (Pisa) la prima centrale elettrica al mondo da fonte geotermica. L’impianto è ancora oggi in funzione, gestito da Enel Green Power; nell’apposito museo della geotermia ubicato nel Comune è possibile ripercorrere le tappe dell’evoluzione di questa tecnologia.

I numeri di questo primo secolo sono di tutto rispetto: la capacità geotermica presente oggi in Italia – interamente in Toscana – assomma a 722 MW netti, per una produzione annua di oltre 5,2 miliardi di kWh, pari al 26% del fabbisogno elettrico della Regione e al consumo medio annuo di circa 2 milioni di famiglie italiane.

Nonostante l’età, la geotermia italiana sembra in buona forma: come segnala l’Ugi, negli ultimi  due anni sono state presentate nel nostro Paese circa 120 richieste per nuovi permessi di ricerca di risorse geotermiche da utilizzare per la produzione di energia elettrica. Uno dei motivi dalla base di questo boom sono state le norme contenute nel dlgs. n. 22/2010 di riassetto della normativa di settore, che ha completamente liberalizzato l’utilizzo della risorsa geotermica.

Un’altra spiegazione è di natura tecnologica: le richieste per i nuovi permessi di ricerca, infatti, fanno spesso riferimento alla possibilità di produzione geotermoelettrica da risorse di media temperatura (130÷150 °C), resa possibile dal consolidamento tecnologico degli impianti a ciclo binario, come quelli che utilizzano fluidi di lavoro organici a ciclo Rankine. Le richieste hanno interessato molte regioni italiane (quindi non solo le 4 province della Toscana di  tradizionale sfruttamento in cui è avvenuta la liberalizzazione): in Alto Adige ne sono state presentate 9, in Toscana 54, nel Lazio 39, in Sardegna 7, in Sicilia 6, Campania 2, e una offshore nel Mar Tirreno.  Non stupisce, dunque, che negli ultimi tempi ci siano state le prime avvisaglie di una certa opposizione sociale allo sviluppo di nuovi impianti, soprattutto in Toscana.

Ma non è solo la generazione di elettricità a fare della geotermia una risorsa importante per il futuro energetico del Paese. Questa fonte, infatti, è preziosa anche come fonte di energia termica: sono già cinque i Comuni teleriscaldati grazie al calore geotermico (Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Santa Fiora e Monteverdi Marittimo), che viene utilizzato anche per usi industriali in caseifici, salumifici e per il riscaldamento di circa 250 mila i metri quadrati di serre. Altri sistemi  di teleriscaldamento geotermico sono attualmente in fase di costruzione in diversi comuni toscani.


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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