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Rinnovabili, il Governo punta sul termico
Secondo le bozze della nuova strategia energetica nazionale, gli incentivi a sostegno delle fonti pulite elettriche saranno invece ridotti
Dopo anni di navigazione a vista, anche per l’Italia è in arrivo una nuova strategia energetica nazionale, che dovrebbe finalmente offrire una direzione chiara a un comparto di importanza fondamentale per il Paese.
L’obiettivo principale del Piano (ancora in fase di bozze) è la riduzione della dipendenza energetica dall’estero, che dovrebbe scendere dall’attuale 84% al 67% del 2020, per effetto degli investimenti in efficienza energetica, l’aumento dell’estrazione da idrocarburi ma anche per l’incremento del contributo delle energie rinnovabili.
Le fonti pulite, al 2020, dovrebbero infatti garantire oltre il 20% dei consumi lordi nazionali, pari a 24 Mtep, l’anno un dato che ci permetterebbe di superare ampliamente l’obiettivo europeo del 17%. In particolare, per quanto riguarda il settore elettrico, l’obiettivo è quello di sviluppare le rinnovabili fino al 38% dei consumi finali (e potenzialmente oltre) al 2020, pari a circa 130 TWh/anno o 11 Mtep. La produzione rinnovabile diventerebbe così la prima componente del mix di generazione elettrica in Italia, superando il gas.
Il Governo, però, non sembra intenzionato a investire ulteriori fondi, data l’attuale spesa di circa 10 miliardi di euro l’anno, in un comparto ormai effettivamente vicino al raggiungimento dei target Ue. Perciò gli incentivi «saranno ridotti avvicinandosi ai livelli europei, pur rimanendo al di sopra degli altri Paesi».
Nel medio-lungo periodo, in particolare, si prevede la graduale riduzione dei sussidi (con un previsto annullamento nel caso del fotovoltaico) e la completa integrazione con il mercato elettrico e la rete. Nel prossimo futuro si annunciano insomma polemiche a non finire, soprattutto per il solare, destinato a esaurire i fondi del quinto Conto energia già nel 2013.
Molto diverso, invece, l’approccio previsto con le rinnovabili termiche, sinora colpevolmente trascurate dal settore pubblico e ancora lontane dagli obiettivi Ue. La strategia energetica punta a sviluppare le produzione di rinnovabili fino al 20% dei consumi finali al 2020 (dal 17% dell’obiettivo 20-20-20), pari a circa 11 Mtep/anno.
Per razionalizzare e garantire continuità dei meccanismi di supporto, verrà introdotto un Conto energia Termico (invocato da tempo dalle associazioni di settore) per l’incentivazione degli interventi di più piccole dimensioni, con a disposizione circa un miliardo di euro l’anno. Confermato, infine, l’obiettivo al 2020 di un contributo da biocarburanti pari a circa il 10% dei consumi del settore dei trasporti, pari a circa 2,5 Mtep all’anno.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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