Smaltimento fotovoltaico
Pannelli fotovoltaici, il riciclo è obbligatorio
Dal primo luglio le aziende produttrici di pannelli dovranno aderire a un ente che garantisca il riciclo dei moduli fotovoltaici
Photo: photoenergy
Primo luglio 2012: è una data fatidica per i produttori di pannelli fotovoltaici. Da questo giorno in poi esse dovranno aderire a un sistema o consorzio che garantisca il riciclo dei moduli fotovoltaici. È quanto prescrive il cosiddetto IV Conto Energia (decreto 5 maggio 2011) e, più precisamente l’articolo 11 comma 6: “per gli impianti che entrano in esercizio successivamente al 30 giugno 2012, il soggetto responsabile è tenuto a trasmettere al GSE, in aggiunta alla documentazione prevista per gli impianti che entrano in esercizio prima della medesima data, la seguente ulteriore documentazione: certificato rilasciato dal produttore dei moduli fotovoltaici, attestante l’adesione dello stesso a un sistema o consorzio europeo che garantisca, a cura del medesimo produttore, il riciclo dei moduli fotovoltaici utilizzati al termine della vita utile dei moduli”.
I pannelli fotovoltaici sono stati recentemente inclusi anche nella direttiva europea sui Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). O meglio, come ricorda il Consorzio Remedia, “il Recasting della Direttiva RAEE approvata dal Parlamento europeo e in via di pubblicazione, prevede che gli impianti fotovoltaici rientrino nell’ambito di applicazione della Direttiva RAEE”. Questo offrirà qualche certezza in più ai clienti finali in quanto l’Unione europea prevede che i produttori di moduli fotovoltaici forniscano ai loro clienti garanzie sul riciclo dei pannelli per poter accedere agli incentivi previsti.
La situazione in Italia e in Europa
I pannelli fotovoltaici entrano nella fase della loro “maturità” attorno ai 25 anni. Dopo di che occorre pensare al loro smaltimento. Si tratta quindi di un problema non indifferente, calcolando che solo sul territorio italiano a oggi si contano circa 50 milioni di moduli. In Italia la questione se la sono certamente posta gli addetti ai lavori, in particolare le aziende nazionali che hanno pensato a far nascere una filiera tutta italiana per la corretta gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici. L’accordo è stato siglato da Cobat-Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo e dal Comitato IFI-Industrie Fotovoltaiche Italiane e di fatto ha dato vita alla prima filiera al 100% made in Italy per la corretta gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici, che prevede quindi raccolta, riciclo e smaltimento dei pannelli. L’accordo è una buona base di partenza in quanto nel Comitato Ifi confluiscono le aziende manifatturiere che rappresentano oltre l’80% della capacità produttiva di celle e moduli fotovoltaici in Italia.
In Europa invece PV Cycle, l’associazione che rappresenta il 90% del mercato dei moduli fotovoltaici, proprio in questi giorni ha presentato la propria roadmap per l’ottenimento della conformità alla direttiva Raee. Jan Clyncke, Managing Director dell’associazione, nell’occasione ha fatto sapere in una nota apparsa nel sito web istituzionale: “siamo convinti che una norma armonizzata sui rifiuti elettronici in tutta l’Europa aumenterà la raccolta complessiva”. PV CYCLE si propone di rappresentare l’intero processo operativo di reportistica, raccolta e riciclaggio a fine vita dei suoi membri moduli fotovoltaici, incluso il relativo finanziamento.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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