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Londra, dalla padella alla centrale elettrica | Tekneco

Energia sostenibile

Londra, dalla padella alla centrale elettrica

Nella capitale britannica un impianto produrrà energia rinnovabile bruciando i fatsbergs, gli oli esausti delle cucine che intasano le fogne

Scritto da il 17 giugno 2013 alle 8:29 | 0 commenti

Londra, dalla padella alla centrale elettrica

Chi non vorrebbe trasformare un problema in risorsa? Sembra che in Gran Bretagna l’impresa sia riuscita grazie alla collaborazione tra la Thames Water, l’azienda che gestisce il servizio idrico di Londra e dintorni, e la 2OC, società che opera per sviluppare energia sostenibile.

Il valore dell’intera operazione si aggira sui 200 milioni di sterline in 20 anni; di questi, 70 milioni – finanziati dalla Icon infrastructure – serviranno per la costruzione di una centrale elettrica a Beckton (East London) che produrrà 130 Gigawatt (GWh) all’anno di energia elettrica rinnovabile.

Una centrale molto particolare: sarà il più grande impianto alimentato a grasso. Per produrre energia verranno infatti impiegati gli oli esausti delle cucine, che al momento costituiscono un problema molto serio per le fogne londinesi.

Infatti i grassi scaricati dalle cucine dei ristoranti si raffreddano quando arrivano nelle condutture e provocano dei veri e propri tappi, per i quali è stato addirittura coniato un nome: fatsberg, come se fossero iceberg di grasso. Ogni anno gli operai della Thames Water sono costretti a rimuovere d’urgenza circa 80.000 ostruzioni, la metà delle quali causata proprio dai grassi, per un costo di un milione di sterline al mese.

In seguito a questo accordo, la società idrica fornirà la metà del fabbisogno di carburante della centrale, che a regime brucerà circa 30 tonnellate al giorno di “Fog” (fat, oil and grease). Dalla centrale acquisterà inoltre 75 GWh di energia pulita da impiegare nel funzionamento delle fogne di Beckton e nel limitrofo impianto di desalinizzazione delle acque. Il resto dell’energia prodotta verrà venduto attraverso la rete elettrica nazionale.

L’impianto, la cui costruzione è stata già assegnata, dovrebbe essere operativo a partire dai primi mesi del 2015. Tra meno di due anni, quindi, Londra dovrebbe festeggiare la realizzazione di un progetto che sembra avere solo ricadute positive. “L’energia è rinnovabile, siamo coperti dalle oscillazioni dei prezzi dei mercati tradizionali delle energie non rinnovabili e affrontiamo in modo efficace il problema degli accumuli di grasso nelle fogne” ha commentato il direttore commerciale di Thames Water, Piers Clark.


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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