Ecomondo e Città sostenibile 2013
Il biogas può essere fatto bene
Il Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione da tempo si batte perchè lo sviluppo di questa fonte energetica rinnovabile si basi su criteri di sostenibilità
Il biogas rappresenta una fonte energetica rinnovabile che in questi anni ha conosciuto una grande crescita. Il regime di incentivazione in vigore sino a un anno fa, però, aveva favorito soprattutto l’installazione di impianti di grandi dimensioni, alimentati con colture alimentari dedicate, provocando forti dubbi sulla reale sostenibilità di questa risorsa . Non a caso gli impianti a biogas hanno spesso incontrato l’opposizione di comunità locali o movimenti ambientalisti.
Come risposta a queste critiche, il Cib – Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione, la principale associazione di categoria con circa 500 consorziati, si sta facendo portavoce della diffusione del messaggio del “biogas fatto bene”. Con questa espressione si intendono quelle tecniche di produzione e valorizzazione energetica di risorse territoriali che – agendo in maniera integrata rispetto alle vocazioni produttive tradizionali – favoriscono l’ottimizzazione dell’uso dei terreni agricoli in un ciclo chiuso e ambientalmente sostenibile.
Più specificatamente, il Cib con questa espressione sul biogas pensa a un settore a elevata intensità di lavoro , capace di valorizzare le risorse economiche del Paese. Sul delicato e contestato tema del consumo di suolo, si punta sull’incremento dell’efficienza delle rotazioni agricole (così da favorire la coesistenza tra food e non food) e sulla riduzione dell’impiego di biomasse di primo raccolto.
Al contrario, così come stabilisce la nuova normativa, si dovrebbe puntare maggiormente sull’utilizzo dei sottoprodotti del territorio. Il dimensionamento degli impianti, in ogni caso, andrebbe fatto in funzione della realtà aziendale, così che la produzione di energia resti un’integrazione della primaria attività agricola.
Altri punti riguardano un migliore impiego dell’energia termica in eccesso, che dovrebbe essere destinata a favore della comunità, scuole e ospedali. Infine, le potenzialità del biogas dovrebbero essere esplorate a tutto campo, non guardando alla sola generazione elettrica, ma anche alla cogenerazione, al biometano e alla produzione di fertilizzanti (grazie al digestato). In particolare, per quanto riguarda il biometano, il Cib chiede da tempo che il Governo completi l’attuazione del decreto legislativo 28/2011, regolamentandone i criteri per l’utilizzo.
In occasione di Ecomondo 2013 Tekneco ha intervistato Austep, una società del settore che ha sposato la filosofia del “Biogas fatto bene”.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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