Risparmio energetico
I Certificati bianchi spengono i consumi
Il sistema dei Tee, in vigore dal 2004, in futuro imprimerà una spinta decisiva al raggiungimento dei traguardi di diminuzione del fabbisogno nazionale
L’efficienza energetica in Italia passa in buona parte per il sistema dei Certificati bianchi, noti anche come “Titoli di efficienza energetica” (Tee). In poche parole, si tratta di titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di incremento di efficienza energetica.
Il sistema è stato introdotto nella legislazione italiana nel 2004 e prevede che i distributori di energia elettrica e di gas naturale debbano raggiungere annualmente determinati obiettivi quantitativi di risparmio di energia primaria, espressi in Tonnellate equivalenti di Petrolio risparmiate (Tep). In effetti un certificato bianco equivale al risparmio di una tonnellata equivalente di petrolio.
Le aziende distributrici di energia elettrica e gas possono assolvere al proprio obbligo realizzando progetti di efficienza energetica che diano diritto ai Certificati bianchi oppure acquistando i Tee da altri soggetti sul mercato dei Titoli di efficienza energetica organizzato dal Gme.
Il quadro normativo nazionale è stato recentemente modificato con la pubblicazione del decreto 28 dicembre 2012, che definisce degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico – crescenti nel tempo – per le imprese di distribuzione di energia elettrica e gas per gli anni dal 2013 al 2016 e introduce nuovi soggetti ammessi alla presentazione di progetti per il rilascio dei Certificati bianchi.
Il decreto, inoltre, ha introdotto una premialità (fino al 50% in più di Tee) per i grandi progetti, ossia per interventi (come i grandi impianti di teleriscaldamento) che garantiscono risparmi superiori a 35mila Tep e hanno vita tecnica superiore a 20 anni. L’obiettivo di questa norma è rimediare a una pecca dei Tee che, in effetti, sino a pochi anni fa, hanno spinto soprattutto piccoli interventi di efficientamento (come la sostituzione delle lampadine).
Complessivamente, però, il meccanismo dei Certificati bianchi, secondo quanto evidenzia una recente analisi del Fire, sembra funzionare, tanto che tra i diversi strumenti di incentivazione, è quello che registra il miglior costo-efficacia per lo Stato: in termini di GWh/anno risparmiati, i Certificati bianchi hanno contributo per circa il 50% al raggiungimento del totale del miglioramento dell’efficienza energetica registrato a fine 2011. In relazione al nuovo decreto del 28 dicembre scorso, l’obiettivo nazionale al 31 dicembre 2016 è di risparmiare 126 mila GWh e dai Tee ci si attende un contributo che si aggira intorno al 40-45% rispetto al totale del target individuato.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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