incentivi alle rinnovabili
Eolico, il Gse conferma il calo del peso degli incentivi
Già nel 2015 7 impianti eolici usciranno dal sistema di incentivazione e il fenomeno è destinato ad ampliarsi nel prossimo triennio
È da ormai da diversi anni che gli impianti da fonti rinnovabili vengono incentivati in Italia, sulla base di diverse normative e regimi. Quello a cui spesso non si pensa è che queste incentivazioni non sono eterne, ma hanno una durata prestabilita (10-20 anni). Questo significa che – prima o poi – il sostegno statale per gli impianti da fonti pulite è destinato ad azzerarsi. La conferma arriva anche dal Gse, che ha fatto il punto sull’eolico italiano, un comparto che ha subito un brusco rallentamento con l’introduzione del DM 6 luglio 2012 (il regime di incentivazione basato su aste e registri). Nella presentazione del Gse “Lo sviluppo dell’eolico in Italia: incentivi e risultati”, risulta che a partire dal maggio 2013 fino alla fine del 2014, la potenza incentivata è stata di soli circa 300 MW.
Dal contatore di gennaio 2015, si apprende che l’eolico incide per circa 1,52 miliardi di euro sul totale destinato alle rinnovabili non fotovoltaiche (5,77 miliardi di euro annui). Gran parte del costo indicativo dell’eolico ricade sui Certificati Verdi, con un valore di 1,38 miliardi di euro, valore quest’ultimo destinato a decrescere significativamente nei prossimi anni, e già a partire dal 2015, per effetto del termine del periodo di incentivazione (CV in uscita). Si prevede infatti, per il 2015, l’uscita di 7 impianti per una potenza totale di 87 MW, per il periodo 2016 – 2020 l’uscita di 145 impianti per un totale di 1.934 MW e per il periodo 2023 – 2028 un totale di 448 impianti pari a 5.975 MW, ovvero la maggior parte degli impianti. Dunque per il periodo 2015 – 2018, per effetto dell’uscita dei CV ci sarà anche una riduzione progressiva dell’onere di incentivazione: circa 15 milioni di euro in meno nel 2015, 50 milioni di euro sia nel 2016 che nel 2017 e 90 milioni di euro nel 2018, determinando la discesa dell’onere complessivo a circa 1,29 miliardi a dicembre 2018.
I dati diffusi dal Gse sono stati salutati con soddisfazione da Anev, la principale associazione di settore: “ La diminuzione del costo dell’incentivo all’eolico previsto per i prossimi anni, offre un ulteriore stimolo e margine per le aziende che vogliono investire nel settore, volendo peraltro puntare al raggiungimento dell’obiettivo che si è posto il Governo, all’interno del PAN, di realizzare 12.680 MW al 2020. Si auspica quindi che il Ministero dello Sviluppo Economico, in procinto di emanare un nuovo decreto per la definizione dei contingenti di potenza, tenga conto di questi dati e fornisca la possibilità al settore eolico di riprendere la sua crescita e portare al Paese benefici quali crescita economica, occupazione e tutela dell’ambiente”.
Condividi
Tag
L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
Ultimi articoli
Più letti della settimana
- Come scegliere una stufa a pellet : Consumi, costi e dati tecnici sono i parametri riportati sull’etichetta dell’apparecchio e le caratteristiche della stan...
- NovaSomor vince la prima edizione del Klimahouse Startup Award : La startup di Rimini ha ideato un motore solare termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque...
- Tutti gli studi : ...
- Amianto, quando la minaccia si nasconde in casa : Chi chiamare se sospettiamo di avere manufatti o coperture in cemento-amianto a casa nostra...
- Pellet di qualità, istruzioni per l’acquisto : Quali sono i parametri utili per il consumatore all’acquisto del pellet? Qualità, innanzitutto, ma anche la lettura dell...