Energie rinnovabili
Cresce il leasing nelle rinnovabili
Assilea nel suo rapporto sul leasing in Italia nel 2011, registra una crescita del 10% per il settore. Il 2012 è invece molto incerto
Il leasing per le rinnovabili dimostra di essere di elevato gradimento in Italia. Lo registra Assilea (l’Associazione Italiana Leasing) che, presentano i dati del leasing nel 2011 ha fatto registrare una crescita del 10% rispetto al 2010, con oltre 4 miliardi di euro di stipulato; circa il 90% dei quali ottenuti in ambito fotovoltaico. L’incidenza del comparto sul totale dello stipulato leasing annuale ha raggiunto il 16,5%. Quello delle rinnovabili si è mostrato in piena salute e in controtendenza rispetto al mercato in generale, dove si è assistito – segnala sempre l’associazione – a una diminuzione del 9,79% rispetto al 2010.
I meriti di questo incremento per le rinnovabili vanno anche cercati nel fatto che la formula stessa del leasing calzi a pennello per il comparto del fotovoltaico. Occorre considerare, tra l’altro, che sia uno degli strumenti preferiti dalle piccole e medie imprese per fare investimenti. Come sottolinea a proposito il presidente Assilea, Maurizio Lazzaroni, “il leasing è la formula ottimale per il finanziamento degli impianti in quanto sviluppata su un lungo periodo, genera un canone periodico inferiore al contributo del GSE, consentendo cosi una corretta ed economica gestione dell’autoconsumo o della produzione di energia”.
I timori per il 2012
Tutto bene, quindi per il settore delle energie “pulite”? Non proprio, almeno se si guarda alle prospettive. Come segnala l’associazione nel suo rapporto, la dinamica negli ultimi mesi del 2011, dovuta all’esaurirsi degli incentivi messi a disposizione per il settore, all’esplosione del costo del funding e alla limitatissima disponibilità di finanza, indica un progressivo ridimensionamento delle nuove operazioni nel comparto energia, in cui il leasing è stato il protagonista insieme al project finance nell’ultimo biennio.
E per il 2012 non migliorano certo le previsioni. Tutt’altro. Proprio Lazzaroni, a proposito delle bozze di decreti legati agli incentivi pro rinnovabili, ammette che “la combinazione dei contenuti e delle premesse di questa bozza (inerente impianti over il fotovoltaico) e dell’altra bozza (riguardante solo il fotovoltaico, ossia il Quinto Conto energia), non può che portare la nostra industria a riconsiderare meglio le opzioni over solare (termodinamico a parte). Sul fotovoltaico l’operatività viene complicata e pare di leggere nelle intenzioni del legislatore (o di chi per lui) quella di ‘demotivare’ la rincorsa al fotovoltaico, considerando di più chi per dimensioni e parametri può aiutare a raggiungere certi obiettivi senza esplodere i costi”.
Le bozze “non ufficiali” riguardanti sia il cosiddetto Quinto Conto Energia, sia i due decreti concernenti le incentivazioni per la generazione di energia elettrica e di calore mediante rinnovabili sempre a parere del presidente Assilea “sembrerebbero introdurre elementi di complicazione per lo sviluppo del settore. Il medesimo giudizio negativo vale per i tagli agli incentivi previsti. Tutto questo, se confermato, bloccherebbe in modo traumatico, e i primi sintomi già si avvertono, un settore in grande espansione”.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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