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Rete e vento: studio APER sull’energia eolica nel sistema elettrico italiano | Tekneco

Rete e vento: studio APER sull’energia eolica nel sistema elettrico italiano

Vincoli di rete limitano produzione da fonte eolica

Pubblicato da Tekneco Aziende il 15 febbraio 2011 alle 16:00

Vincoli di rete limitano produzione da fonte eolica

Milano, 15 febbraio 2011

Necessità di una rete più stabile per sviluppare l’eolico in Italia. Questo quanto emerge dallo studio “Rete e vento – Lo sviluppo della rete elettrica italiana per la connessione e l’integrazione della fonte eolica” realizzato dal Centro Studi di Aper e presentato stamattina durante il seminario organizzato dalla Fondazione EnergyLab, all’interno delle iniziative del Laboratorio Energie Rinnovabili.

Il quadro che emerge analizzando i dati degli ultimi anni è scoraggiante: nelle principali aree di produzione di energia da fonte eolica si verifica difatti la perdita di quantità significative di  energia per la scarsa capacità di trasporto delle linee di alta tensione e scarso carico elettrico.

Relativamente al solo Appennino meridionale, è stata stimata una mancata produzione eolica di circa 700 GWh – quasi un quarto dell’energia effettivamente producibile – per costi pari a 144 milioni di euro.

La situazione sembra destinata a rimanere critica anche nei prossimi anni, in base alle previsioni di sviluppo dei parchi eolici suggerite dal gestore della rete.

“Il rapporto – commenta Marco Pezzaglia, direttore scientifico del Centro Studi APER – presenta i dati relativi alla connessione degli impianti eolici alla rete elettrica nazionale ed al suo potenziamento finalizzato all’integrazione dell’energia eolica, nel decennio dal 2000 al 2009 con l’obiettivo di ricostruire un quadro il più fedele ed oggettivo possibile della situazione, descrivendone dettagliatamente l’evoluzione ed evidenziando le cause che hanno portato alla condizione attuale, in cui in molte aree la rete elettrica si dimostra inadeguata a raccogliere e trasmettere la sempre maggiore energia proveniente dalle cosiddette wind farm”.

Una possibile soluzione viene delineata da Silvana Stefani, Docente dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e Presidente del Comitato Scientifico del Laboratorio Energie Rinnovabili di EnergyLab: “La Generazione Distribuita da fonti rinnovabili trasforma la rete da passiva ad attiva e richiede l’adozione di nuove logiche di sviluppo e di gestione. Con l’avvento delle smart grids si potrà integrare in modo efficiente  la microgenerazione, consentire una migliore integrazione delle risorse distribuite e ridurre le perdite di rete, riducendo nel contempo le emissioni.”



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