Il fascino degli abissi in… acqua termale con BTicino
Per immergersi a 40 metri, anche in una piscina, servono preparazione e concentrazione. Ma anche un impianto elettrico all'avanguardia
Gli appassionati di immersioni, indipendentemente dal fatto di essere subacquei o apneisti, conoscono bene i rischi e le difficoltà incontrate scendendo in profondità. Questo perché, quando ci si immerge in un ambiente naturale, si è esposti alle imprevedibili variabili della natura, con tutti i rischi connessi. A notevoli profondità, infatti, l’organismo può avere reazioni imprevedibili. In queste situazioni è necessario intervenire con tempestività e professionalità. Modalità impossibili quando ci si trova in un lago o in mare, dove può diventare difficile persino orientarsi. Anche le condizioni meteorologiche sono spesso imprevedibili, vanificando così il lungo viaggio necessario per raggiungere il punto di immersione. Vento, onde o basse temperature possono infine aumentare le difficoltà di un’immersione, oltre a renderla più pericolosa. Per gli appassionati di apnea, una pratica che coniuga preparazione fisica e concentrazione mentale, la situazione è ancor più delicata. Immergersi in acqua fredda, oltre a indurre un maggior consumo di ossigeno, rende più difficile raggiungere la concentrazione mentale, riducendo così le prestazioni.
Quaranta metri sott’acqua
Per sopperire a questi limiti, subacquei e apneisti si esercitano spesso all’interno di comuni piscine. Si tratta di palestre adatte a chi vuole apprendere i rudimenti di una simile disciplina ma che, in realtà, soffrono di una serie di impedimenti, legati soprattutto alle limitate profondità raggiungibili. Proprio l’insieme di questi limiti ha fatto nascere nella mente di Emanuele Boaretto, proprietario dell’Hotel Terme Millepini di Montegrotto Terme, l’idea di realizzare una piscina dedicata agli appassionati di questa disciplina. Boaretto è infatti un appassionato di subacquea e, per tale ragione, conosce le esigenze di chi pratica questa attività sportiva. Il suo sogno ha preso corpo un anno fa, quando ha inaugurato Y-40, la piscina che, con i suoi 42 metri, è oggi la più profonda al mondo ed è certificata come centro di ricerca aperto a istituti di medicina internazionali. Scendendo sotto il pelo dell’acqua si incontrano così una serie di livelli intermedi, caratterizzati da grotte e ambientazioni specifiche, per poi immergersi nella parte più profonda: un pozzo dal diametro di 6 m, il cui fondo si trova 42,16 metri sotto il battente dell’acqua. Raggiungere una simile profondità è un’impresa riservata a poche persone molto preparate, ma anche la costruzione ha rappresentato un’autentica impresa dal punto di vista tecnico e architettonico. Questo perché l’intera vasca contiene ben 4,3 milioni di litri d’acqua per un peso di oltre 4mila tonnellate. Questo significa che l’intera struttura deve reggere spinte colossali e, al tempo stesso, è necessario garantire il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature necessarie per garantire condizioni ottimali. Del resto Boaretto, che è anche il progettista della struttura, ha voluto che una simile piscina, oltre ad essere l’unica al mondo, rappresentasse un vanto per l’Italia e, quindi, mettesse in mostra le capacità tecnologiche del nostro Paese. Caratteristiche ben sintetizzate da BTicino, un’azienda italiana che, parte di un importante gruppo internazionale come Legrand, è lo specialista globale delle infrastrutture elettriche e digitali dell’edificio. Con un’offerta di soluzioni per i mercati internazionali dei settori commerciale, industriale e residenziale, infatti, è un punto di riferimento su scala mondiale.
L’aggressività dell’acqua termale
Una struttura tanto particolare, del resto, non può prescindere dall’identificazione delle migliori soluzioni dal punto di vista tecnologico, ma anche dall’esperienza di chi opera da sempre in questo settore. La realizzazione di Y-40 ha infatti comportato una serie di difficoltà tecniche, affrontabili solamente da aziende in possesso di una notevole esperienza specifica. Per questa ragione l’intera realizzazione elettrica è stata affidata alla ditta Fasolo Impianti che, da oltre cinquant’anni, si è specializzata proprio sugli impianti elettrici all’interno delle piscine termali. Una peculiarità che ha permesso, come spiega il titolare Agostino Fasolo, di individuare, sul mercato, le soluzioni più adatte alle specifiche esigenze. L’acqua termale, infatti, registra un’elevata presenza di calcare, ma anche di aggressivi chimici, come lo zolfo, che possiedono effetti devastanti sugli impianti. Ogni singola scelta, quindi, è stata valutata con estrema attenzione per prevenire possibili problemi. “Lavorare all’interno di una piscina termale – spiega Fasolo – impone di usare gli stessi criteri adottati all’interno di un ambiente industriale aggressivo, ma con l’ulteriore difficoltà legata al fatto che, trattandosi di locali frequentati dal pubblico, è necessario coniugare gli aspetti tecnici con la cura del design”. Una peculiarità ulteriormente rimarcata dall’esperienza di Emanuele Boaretto, che oltre ad essere proprietario del complesso termale, è laureato in architettura e, per tale ragione, è particolarmente attento ad ogni singolo dettaglio.
Come un impianto industriale
Ancor prima di affrontare gli aspetti estetici, però, Fasolo è stato chiamato a superare le problematiche di tipo prettamente tecnico. All’interno della vasca dedicata alle immersioni, infatti, è necessario movimentare continuamente i 4,3 milioni di litri di acqua accumulati. Per questo sono in funzione cinque pompe da 90 kW. Una costante movimentazione dell’acqua è fondamentale per il passaggio attraverso i quattro filtri che ne garantiscono la limpidezza, oltre ad abbattere i possibili agenti patogeni che possono svilupparsi in una piscina pubblica. In questo modo l’intera massa d’acqua viene filtrata quattro volte al giorno, mantenendo condizioni ideali per chi rimane in superficie ma, soprattutto, per chi si immerge in profondità, dove la presenza di torbidità renderebbe difficile la visione. Al contrario, anche guardando dal suggestivo ponte sommerso che consente di attraversare la piscina sott’acqua, è possibile vedere la speciale lampada che, posta a 42 m di profondità, illumina il fondo della piscina. Oltre a garantire la movimentazione dell’acqua, un’altra delle sfide impiantistiche è legata alla capacità di mantenere costante la temperatura. Una simile massa d’acqua, come immaginabile, garantisce un’elevata inerzia termica, ma i parametri devono essere costantemente monitorati e preservati all’interno del range prestabilito. Questo anche in considerazione del fatto che, ogni giorno, vengono prelevati e reimmessi 700 m³ di acqua. Una caratteristica che comporta la necessità di mantenere sempre l’acqua alla temperatura prestabilita di 33 °C. È questa la condizione ideale per consentire, a chi scende in apnea, di limitare il consumo di ossigeno e ottenere una maggior permanenza sott’acqua senza la necessità di respirare. Inoltre, per evitare un’eccessiva evaporazione, oltre alla formazione nel tipico odore percepito in un ambiente termale, la temperatura all’interno dell’ambiente viene mantenuta costantemente a 30°C, creando così le condizioni ideali per la concentrazione degli apneisti. Simili valori vengono garantiti sfruttando l’acqua termale che, in origine, arriva all’impianto ad 80°C. Il fluido, attraverso una serie di scambiatori termici, viene così utilizzato per produrre acqua calda sanitaria, ma anche per scaldare gli ambienti, per essere immesso in piscina solo quando ha raggiunto la temperatura ideale. Queste funzionalità fanno comprendere come l’impianto debba avere caratteristiche del tutto simili a quelle di un’installazione industriale che, come tali, devono essere gestite attraverso un Plc in grado di raccogliere ed elaborare le informazioni provenienti dai sensori, in questo caso ben 65. Quest’ultimi, installati in punti strategici, sono in grado di valutare costantemente i valori di temperatura e pressione, ma anche i livelli e i valori chimici necessari per il coordinamento di tutte le apparecchiature collegate.
Il cuore nel Power Center
Benché l’automazione del processo sia alla base del funzionamento dell’infrastruttura, gli aspetti elettrici giocano un ruolo fondamentale per garantire la corretta alimentazione dell’intero impianto: un’installazione che assorbe 150 kWh ed i cui singoli componenti sono alimentati da ben 24 km di cavi, che attraversano anche ambienti particolarmente aggressivi. Per garantire una corretta e costante erogazione di tutta l’energia necessaria, è quindi necessario un perfetto coordinamento tra le apparecchiature installate. Una possibilità di dialogo garantita dal fatto che i dispositivi BTicino comunicano attraverso protocolli aperti e, quindi, sono in grado di dialogare con i più diffusi standard di automazione industriale. Detto del coordinamento di ogni singolo prodotto, un ruolo fondamentale per l’installazione è assunto dai quadri elettrici. Il cuore dell’impianto si trova all’interno di un locale che, come accade in quasi tutte le installazioni, è stato ricavato in funzione degli spazi disponibili. È così accaduto che gli armadi dovessero essere posizionati in corrispondenza del muro che sorregge la scala realizzata per consentire ai clienti di salire al piano superiore. Una scala che si sviluppa in modo elicoidale e viene sorretta da un muro a pianta circolare. “Per la prima volta in tanti anni di lavoro – chiosa Fasolo – mi sono così trovato a dover costruire degli armadi rotondi. Operare con un’azienda italiana, in grado di rispondere in modo flessibile anche ad esigenze particolari, ha però permesso di superare in modo molto elegante un simile problema. Abbiamo infatti installato la serie MAS di BTicino. Gli armadi di questa famiglia, nella versione HDX, sono infatti ingegnerizzati in modo specifico per applicazioni Power Center e, quindi, studiati per le esigenze di questi ambienti. Da un punto di vista estetico, inoltre, abbiamo sviluppato una serie di cornici metalliche che, posizionate a ridosso del cinque armadi, permettono di creare un fronte uniforme, anche se curvo. Il risultato è un impatto estetico molto particolare e unico nel suo genere che, al contempo, offre un’elevata facilità nelle operazioni di pulizia, perché impedisce l’accumularsi dello sporco all’interno dello spazio che si verrebbe a creare tra le spalle dei singoli armadi. All’interno di questi rack, che coniugano estetica e robustezza con il rispetto delle più severe normative di settore, hanno trovato posto tutti i componenti necessari per la gestione di un impianto elettrico tanto complesso quanto delicato. L’impianto è infatti chiamato a fornire l’energia elettrica a tutta la struttura, dalle grandi pompe di movimentazione alle singole utenze. Per il completamento dei quadri, Fasolo ha trovato, nel ricco catalogo BTicino, tutti i componenti necessari alle proprie esigenze, dal più semplice al più complesso. Tra questi spiccano gli interruttori scatolati Megatiker, sino a 1600 A, caratterizzati dalla possibilità di essere regolati per ottimizzare la protezione in funzione delle esigenze delle singole tratte di impianto. Ma un ruolo fondamentale, per la protezione dalla sovracorrenti e differenziale, è quello degli interruttori modulari BTDIN, qui utilizzati nella versione BTDIN 60 e 100, con potere di interruzione da 6.000 e 10.000 A. Il tutto completato da un panorama di ausiliari, salvamotori e contattori BTDin. Per garantire la continuità e la qualità dell’energia fornita all’elettronica, sono stati installati gli Ups convenzionali monofase on-line doppia converzione VFI mod.WHAD a marchio Legrand. Gruppi di continuità dalle dimensioni ridotte, che hanno trovato facilmente spazio all’interno del Power Center.
Tempi più rapidi grazie alla logistica
Oltre agli aspetti prettamente tecnici, anche la logistica ha rivestito un ruolo fondamentale per il successo dell’istallazione. La proprietà, infatti, aveva imposto tempistiche particolarmente strette. Dall’inizio dello scavo all’apertura dell’impianto avrebbe dovuto trascorrere un solo anno. Il cantiere è così stato attivo costantemente, con operai che lavoravano su più turni giornalieri. Ma, considerando l’imponenza delle opere civili, il tempo rimasto per gli aspetti prettamente impiantistici è stato necessariamente limitato. Una situazione che, appunto, poteva rivelarsi molto delicata dal punto di vista logistico. Malgrado un’attenta pianificazione di tutti i componenti necessari, in fase di installazione emergono sempre necessità particolari, spesso aggravate da integrazioni dell’ultimo minuto. “Anche in questo caso – rimarca Fasolo – aver scelto di operare con un partner come BTicino, il cui personale si è sempre mostrato disponibile a fronte delle nostre esigenze, ha rappresentato un indubbio vantaggio. Oltre a trovare sempre un interlocutore disponibile, infatti, l’azienda ci ha fornito tempestivamente tutti i prodotti di cui avevamo necessità, soddisfacendo anche richieste che imponevano un’evasione degli ordini in tempi particolarmente rapidi. Anche perché su un solo catalogo abbiamo trovato tutti i componenti necessari a una realizzazione così complessa, senza la necessità di affidarci a più fornitori”.
Così trasportiamo i cavi
Partendo dal Power Center, che rappresenta il “cuore” dell’impianto, i cavi devono raggiungere le singole utenze che, in un caso, hanno imposto di realizzare anche 1 km di impianto sotto il livello della piscina. Per supportare una simile quantità di cavi è stato necessario individuare una famiglia di passerelle che coniugasse gli aspetti estetici a quelli prettamente funzionali. Questo sia per garantire la tenuta meccanica dell’enorme peso da sostenere, sia per comunicare la qualità estetica e l’attenzione ai lavori nelle zone visibili. Da qui la scelta di utilizzare i canali e le passerelle metalliche forate GammaP P31, fornite nelle dimensioni più svariate e arricchite da una serie di optional di montaggio che hanno permesso di ridurre i tempi di installazione. Il tutto completato dalle guaine guidacavo e dagli accessori RTA, proposte a catalogo nei materiali più svariati. L’importanza di queste strutture di protezione e sostegno, spesso sottovalutata, è invece fondamentale, soprattutto in un ambiente aggressivo con una piscina termale. Le soluzioni scelte, infatti, sono realizzate completamente in acciaio. Una peculiarità che permette di resistere agli aggressivi chimici presenti nell’ambiente termale e, quindi, di garantire la tenuta nel tempo. L’impiego di soluzioni di qualitativamente inferiori, invece, avrebbe comportato il rischio, in tempi relativamente limitati, di cedimenti strutturali, con la necessità di interventi di manutenzione straordinaria particolarmente costosi, sia dal punto di vista economico che dell’immagine. La necessità di coniugare qualità ed estetica ha suggerito di utilizzare, per i quadri periferici sparsi nei vari locali, carpenterie metalliche della serie MAS BTicino, nelle versioni MDX e LDX. I primi, possiedono infatti una struttura monoblocco con grado di protezione IP65. Ciò ha permesso di installarli anche in ambienti caratterizzati da un elevato livello di umidità o in locali frequentati da persone bagnate, in cui vengono portate anche attrezzature non asciutte, come il locale di ricarica delle bombole. Negli ambienti più “protetti” è invece stato possibile utilizzare i quadri componibili LDX, con grado di protezione IP43.
L’eleganza della semplicità
All’interno di una piscina, come comprensibile, la sicurezza, sia in termini di garanzia del servizio che di protezione delle persone, rappresenta una priorità imprescindibile. Per questa ragione anche la scelta della serie civile, le cui caratteristiche estetiche devono essere allineate con i criteri progettuali, ha rappresentato un punto delicato. Anche in questo caso, però, il ricco catalogo BTicino, con componenti in grado di dialogare fra loro in modo intelligente, ha permesso di superare ogni problema. É stato infatti realizzato un impianto che, soprattutto negli spogliatoi, evita ai bagnanti la necessità di entrare in contatto con le apparecchiature di controllo, pur limitando gli sprechi. Nei vari locali, infatti, sono stati installati una serie di sensori della serie civile Matix, coniugati con i frutti della stessa serie, che permettono di regolare l’accensione dell’impianto di illuminazione e dei singoli dispositivi in funzione dell’effettiva presenza di persone. In questo modo viene garantito un elevato livello di comfort, prevenendo qualunque possibilità di contatto diretto o indiretto con le apparecchiature o l’impianto stesso. Il tutto con una linea civile funzionale caratterizzata da un design lineare ed essenziale. Una linea che risponde perfettamente alle esigenze degli spogliatoi, così come a quelle degli uffici o degli spazi commerciali. Questo perché, chi frequenta la piscina Y-40 sceglie di vivere un’esperienza unica sia quando si immerge a grandi profondità, sia quando frequenta i locali di un centro di apnea e immersione unico al mondo.
DIDASCALIE:
Piscina 1:Nel Power Center di Y-40 anche gli armadi sono disposti circolarmente attorno alla scala Piscina2: Attraversando il ponte sommerso è possibile vedere il fondo della piscina Piscina3: Grandi profondità in acqua termale: il sogno di qualunque apneista si avvera a Y-40 Piscina4: Quadro elettrico IP 65 nel locale pompe. Piscina5: Logistica e supporto qualificato permettono di operare in tempi particolarmente rapidi Piscina6: Agostino Fasolo, titolare della Fasolo Impianti, qui ripreso accanto al quadro del locale ricarica bombole, ha curato l’intera realizzazione elettrica Piscina7: Le passerelle metalliche forate GammaP P31, sostengono e proteggono i 24 km di cavi dell’impianto Piscina8: I quadri sono equipaggiati, oltre che dai dispositivi di protezione BTDin, anche da salvamotori e contattori della stessa linea Piscina9: L’impiego di porte trasparenti consente di mantenere un elevato IP e di individuare rapidamente lo stato dei dispositivi Piscina10: La linea Matix equipaggia tutti i locali. Piscina11: Un particolare del power center, sulla sinistra si intravvedono gli interruttori scatolati Megatiker
Scheda tecnica:
Nome impianto: Y-40 Indirizzo: Via Catajo, 42, 35036 Montegrotto Terme PD proprietà: Hotel Terme Millepini Litri acqua: 4.300.000 superficie piscina : 22 x 18 m profondità Massima: 42.16 m temperatura media acqua: 33 °C numero max di nuotatori: 40 Installatore: Fasolo Impianti, Abano Terme (PD) potenza installata: 200 kW numero pompe filtrazione : 6 km di cavi: 24 numero quadri elettrici: Power Center da 5 colonne + 8 varie grandezze lunghezza totale passerelle: 300 m Principali prodotti BTicino installati: MAS HDX Armadi componibili per applicazioni power center MAS MDX Quadri e armadi in metallo monoblocco IP65 MAS LDX Armadi in metallo componibili IP43 Megatiker Interruttori scatolati sino a 1600 A BTDin 60 e 100 Interruttori modulari automatici e differenziali (ICN 6000A e 10000) Ausiliari BTDin, Salvamotori, Contattori Linea civile Matix BTicino Passerella metallica forata GammaP P31 Legrand Guidacavi RTA Legrand Ups convenzionali monofase on-line doppia conversione VFI mod.WHAD Legrand
Azienda
BTicino
Viale Borri, 231
2110 - Varese (Va)
Telefono: 0332.272111 800.837035
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