Europa 2020. Riqualificazione Energetica degli Edifici
In preparazione una direttiva europea vincolante per gli obiettivi del 2020
È stata raggiunta lo scorso 14 giugno l’intesa tra Parlamento e Consiglio dell’Unione Europea per una direttiva giuridicamente vincolante, tesa al raggiungimento degli obiettivi del Piano UE Clima Energia 20/20/20.
La sfida comunitaria è quella di ridurre le emissioni di gas serra del 20%, alzare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico, il tutto entro il 2020.
La direttiva in cantiere vedrà completarsi l’iter istituzionale di approvazione presumibilmente entro il prossimo settembre. Da quella data, ogni Paese membro dovrà fissare obiettivi intermedi e modalità di avvicinamento ai target sopra indicati, presentando a scadenza triennale un piano nazionale d’azione per l’efficienza, nel 2014, nel 2017 e nel 2020. La Commissione europea vaglierà i primi risultati nel 2014.
Ma la roadmap tracciata dalla direttiva non si limiterà a imporre queste uniche scadenze di carattere generale. I pimi soggetti a dover dar conto del processo di riduzione energetica dovranno essere le Amministrazioni dello Stato, alle quali verrà chiesto di rinnovare il 3% della superficie degli edifici con impianti di riscaldamento e/o raffrescamento, sia di diretta proprietà sia in sola concessione d’uso. Si comincerà dagli stabili con superficie maggiore di 500 mq, per poi passare, da luglio 2015, a quelli superiori ai 250 mq. Unica deroga concessa sarà l’opzione, a saldi energetici invariati, di seguire altre strade, quali la completa ristrutturazione degli immobili in questione.
Appannaggio degli stati membri, di concerto con le istituzioni centrali europee, sarà inoltre la possibilità di individuare policies interne per il finanziamento delle misure di efficienza energetica.