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Domotica e disabilità: il progetto BTicino con il centro protesi Inail

BTicino nel 2004 ha avviato una stretta collaborazione con il Centro Protesi INAIL, partecipando direttamente ad alcuni progetti di ricerca della struttura

Pubblicato da Tekneco Aziende il 09 luglio 2015 alle 11:30

Nella vita di tutti i giorni siamo abituati, all’interno delle nostre case, a compiere una quantità innumerevole di azioni in modo automatico: aprire la porta, chiudere la finestra, spegnere la luce o cambiare canale alla tv, sono gesti così naturali da poter essere svolti senza nemmeno pensarci. Per le persone con disabilità anche queste semplici azioni possono diventare estremamente complesse, fino a rendere necessario l’aiuto di familiari o infermieri. Oggi la tecnologia domotica offre valide soluzioni per migliorare la qualità di vita dei disabili, svolgendo un ruolo sempre più importante nel rendere intelligenti apparecchiature, impianti e sistemi per persone che, a causa di malattie neurodegenerative o traumatiche, non hanno più il controllo volontario dei propri muscoli.

BTicino nel 2004 ha avviato una stretta collaborazione con il Centro Protesi INAIL, partecipando direttamente ad alcuni progetti di ricerca della struttura. Abbiamo incontrato l’Ing. Angelo Davalli, responsabile formazione e responsabile progetti ausili tecnologici del Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio (BO), per affrontare insieme il tema del valore della domotica per il diversamente abile: “Considerare la persona disabile come elemento attivo all’interno di una struttura immobiliare è il presupposto fondamentale per avviarsi alla progettazione di una casa domotica. Per una persona con disabilità le apparecchiature tecnologiche non hanno senso se isolate dal contesto della casa: la domotica e gli ausili devono essere compatibili ed integrarsi all’ambiente in cui vive il disabile. Disporre di un sistema unico che possa comprendere tutte le funzioni di comunicazione ed autonomia di cui la persona necessita è il vero obiettivo della domotica. E’ con questi presupposti che è nata la nostra collaborazione con BTicino, nella consapevolezza che la scelta della tecnologia più corretta richiede valutazioni approfondite da parte di persone competenti in tema di disabilità e l’aiuto di esperti dal punto di vista tecnico. Quando ci rechiamo per un sopralluogo nella casa di una persona disabile, la prima valutazione riguarda il “livello tecnologico sopportabile del paziente” e dell’ambiente in cui vive, questa fase di analisi consente di proporre le soluzioni più idonee e questo perché non sempre l’ausilio tecnologicamente più avanzato è quello che soddisfa al meglio le necessità della persona. Le strutture con cui l’utente entra in contatto devono poter interagire e permettere un grado di autonomia alla persona disabile: l’ambiente e le tecnologie adottate dovranno quindi essere personalizzate sulla base delle esigenze dell’utilizzatore ed eventualmente dei suoi familiari.Questa è un po’ la filosofia del nostro lavoro e del progetto che stiamo portando avanti da ormai 10 anni con BTicino, che grazie all’innovativo sistema MyHome, può garantirci il supporto e la flessibilità necessaria affinché la domotica possa diventare, per i nostri pazienti, il mezzo per una vita migliore e il più possibile indipendente”.

Come può essere applicata la domotica in base ai diversi gradi di disabilità nei pazienti?

“Paradossalmente un disabile “non grave” ha bisogno di un sistema di automazione molto più elevato rispetto ad un disabile grave. La massima applicazione della domotica infatti si ha nei casi di disabilità media. I disabili più gravi hanno un’esigenza di domotica e di automazione inferiore, poiché sono sempre assistiti da care giver o familiari anche se non bisogna trascurare che piccole azioni svolte in autonomia sono molto importanti; in questi casi comunque un sistema ben progettato può essere di grande aiuto alla famiglia ed assistenti e questo migliora sicuramente la qualità della vita delle persone.”

Quali sono i progetti futuri di collaborazione con BTicino?

“I vantaggi apportati dalla collaborazione con i tecnici BTicino hanno avuto grande impatto sulla vita dei nostri pazienti. L’obiettivo per noi è quello di avere a disposizione un referente tecnico che, sempre più, possa operare su due livelli: a supporto della progettazione degli impianti in casi specifici e intervenendo a priori sulla progettazione, non solo per suggerimenti e consigli tecnici, ma per creare insieme prodotti ad hoc, che siano veramente a misura del paziente, progettati per ogni singolo caso. Con BTicino stiamo lavorando ad altri progetti di ricerca che intersecano la domotica ad ausili tecnologici all’avanguardia: la porta verso questo mondo, tutto da esplorare, è ancora molto più che aperta”.

BOX MYHOME

La piattaforma di automazione domestica MyHome di BTicino, che integra automazione, climatizzazione, citofonia e sicurezza, rappresenta il nuovo modo di progettare l’impianto elettrico. Il sistema amplia le possibilità di gestione dell’abitazione e, consentendo l’integrazione d’interfacce personalizzabili in mobilità, rende la vita più semplice e funzionale agli individui diversamente abili, ma al contempo consente l’accesso alle funzioni anche a tutti gli altri occupanti dell’abitazione. La modularità installativa e l’integrazione funzionale dei diversi dispositivi, uniti ad una semplice ed economica predisposizione impiantistica, offrono la libertà di scegliere quali applicazioni adottare fin da subito e quali eventualmente integrare nel futuro, senza interventi strutturali e con un’ottima gestione dei costi.

BOX INAIL

L’Istituto Nazionale per L’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e le Malattie Professionali da sempre assolve ai suoi fini istituzionali, con grande attenzione agli aspetti umani e sociali, che caratterizzano le particolari condizioni in cui vengono a trovarsi le persone che subiscono un evento lesivo, durante l’attività lavorativa. Grazie ad una cultura aziendale fortemente improntata al sociale, l’INAIL ha potuto avviare e consolidare nel tempo una rilevante attività mirata al reinserimento dei lavoratori infortunati. Questa filosofia ha trovato la sua massima espressione nel Centro Protesi INAIL, struttura che dal 1961 si occupa della riabilitazione dei lavoratori infortunati, considerando le persone nella loro globalità, sia dal punto di vista funzionale sia dal punto di vista psicosociale, puntando sulle abilità e sulle risorse di ogni singolo individuo. Per questo motivo, il centro per la sperimentazione ed applicazione di protesi e presidi ortopedici di Vigorso di Budrio è una realtà unica in Italia che, alla produzione di protesi personalizzate e tecnologicamente avanzate, affianca una contemporanea attività di riabilitazione ed addestramento all’uso del presidio ortopedico. Avendo come obiettivo la qualità della vita dei suoi assistiti, il centro Protesi INAIL, ha esteso il concetto di protesi e di presidio, e quindi la sua competenza, a tutti gli ausili, compresi quindi anche tutti quei dispositivi come gli impianti digitali dell’abitazione, che possono consentire all’utente di effettuare attività domestiche che altrimenti gli sarebbero precluse o che comporterebbero una riduzione della sua autonomia e l’aumento della sua esclusione sociale.



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