mercato immobiliare
«La casa smart del futuro? Semplice e funzionale»
Internet of Things, tecnologia e semplicità d’uso, ristrutturazioni e incentivi: ne parliamo con l’amministratore delegato di BTicino
«Non sono appassionato di fantascienza né considero la casa come un luogo che ospiti soluzioni tecnologiche interessanti, ma sofisticate e caratterizzate da una eccessiva complessità d’utilizzo. Sono invece per una casa funzionale, dove vi sia la giusta dose di comfort e di controllo». Franco Villani, amministratore delegato BTicino, ha da poco presentato alla stampa il videocitofono Classe 300X13E, il primo dispositivo di nuova generazione del programma Eliot dedicato a soluzioni Internet of Things. Approfittiamo per approfondire con lui attese, previsioni, scenari che si aprono con questa nuova soluzione tecnologica e in generale con quanto ci attende da qui ai prossimi anni in termini di mercato, di edilizia e di tanto altro ancora.
L’Internet of Things muove un’interesse sempre crescente e attese incredibili. Quali previsioni avete sul nuovo prodotto?
Abbiamo una filiera super collaudata che comprende il grossista di materiale elettrico e soprattutto l’installatore. Contiamo sul fatto di cogliere l’interesse specialmente di quest’ultimo, che dimostra un’inclinazione naturale verso le nuove tecnologie e una disponibilità costante anche solo a provarle. C’è un altro motivo d’interesse: in Italia non si costruisce più coi ritmi del boom edilizio degli anni Cinquanta. Per noi e per l’intera filiera l’arricchimento dell’impianto elettrico esistente è un concetto compreso e capace di fornire spunti di interesse economico significativi. Altro motivo di interesse è quello fornito dal mondo immobiliare, che non vende più case con la facilità di una volta e ha bisogno di arricchire le abitazioni, di fornire qualche opportunità e utilità in più al potenziale acquirente. E poi contiamo sull’interesse del cliente finale di fronte a queste innovazioni, che hanno nella semplicità d’uso la loro prima e più importante caratteristica.
Lo spunto offerto dagli incentivi in termini di detrazioni fiscali potrebbe essere un traino ulteriore per la diffusione di prodotti smart come il videocitofono Classe 300X13E?
BTicino per indole e cultura non ha mai fatto molto conto sugli incentivi. Consideriamo che un prodotto ci offre soddisfazione se riesce a “reggersi sulle proprie gambe”; poi ben vengano le detrazioni fiscali, che specie nel settore delle ristrutturazioni edilizie si sono rivelate provvidenziali, specie a fronte del crollo della domanda di nuove costruzioni.
Qual è il motivo per cui è stato lanciato il videocitofono quale primo prodotto del programma IoT Eliot?
Il videocontrollo a distanza ci è parso subito un motivo di forte interesse e di grande utilità ed è per questo che abbiamo dato la priorità proprio a questa soluzione. Seguiranno poi altri prodotti che fanno parte dell’infrastruttura domestica, mettendo in connessione tutto ciò che fa parte di questo mondo.
Quale target di fruitore vi immaginate per questo tipo di soluzioni?
Per le sue caratteristiche tendiamo a considerarlo un prodotto di massa. Si tratta, infatti, di un videocitofono dal costo appena superiore a un prodotto di base, è facilmente installabile da un operatore e ospitabile nelle 15 milioni di case connesse esistenti in Italia. Per nostra attitudine lavoreremo molto sia su nuove costruzioni sia su ristrutturazioni.
Posto che l’innovazione tecnologica corre, come dimostra il lancio di questo videocitofono pochi mesi dopo la presentazione del programma Eliot, che tipo di casa ci dovremo attendere tra qualche anno?
Non sono appassionato di fantascienza né considero la casa come un luogo che ospiti soluzioni tecnologiche interessanti ma sofisticate. Sono invece per una casa funzionale, dove vi sia la giusta dose di comfort e di controllo. Se penso agli oggetti connessi immagino diverse funzioni che entreranno in gioco nella casa del futuro. Già oggi l’utilità di un controllo da remoto di un videocitofono per chi, per lavoro, è fuori casa praticamente tutto il giorno diventa molto utile. Anche il controllo della temperatura degli ambienti domestici è altrettanto utile e logico. Quello che immagino è una casa con 4/5 funzionalità opportune, semplici e di grande fruibilità.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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