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Il crollo di Ostuni riaccende la discussione sull’edilizia scolastica
Il crollo della scuola nel brindisino riaccende il dibattito sull'edilizia scolastica. Il Governo Renzi difende le sue scelte
L’edilizia scolastica torna al centro del dibattito pubblico e, purtroppo, per un episodio di cronaca che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravo. Due bambini di 7 anni ed un’insegnante sono rimasti feriti in seguito al crollo del soffitto di un’aula nella scuola elementare ‘Pessina’ ad Ostuni, in provincia di Brindisi. Quel che è peggio è che la scuola era rimasta chiusa per anni per interventi di ristrutturazione ed era stata riaperta soltanto da alcuni mesi. Le cause dell’incidente sono ancora da accertare, ma tutto lascia pensare a un intervento di ristrutturazione non eseguito come minimo a regola d’arte. Un episodio che, ovviamente, chiama in causa anche il Governo Renzi, che ha fatto degli investimenti in edilizia scolastica una delle sue bandiere e ora deve fare i conti con una situazione che mette in luce – ancora una volta – le gravi problematiche strutturali degli istituti scolastici nazionali.
“La preoccupante frequenza di incidenti per crolli all’interno delle scuole evidenziano la necessità che le amministrazioni proprietarie degli edifici scolastici mantengano una costante attenzione nel monitoraggio dello stato degli edifici. In tal senso vanno letti con preoccupazione i dati dell’ultimo Ecosistema Scuola che evidenzia una diminuzione degli investimenti in manutenzione ordinaria e straordinaria rispettivamente del 22% e del 17%”, ha dichiarato Vanessa Pallucchi, responsabile scuola e formazione di Legambiente. L’associazione ambientalista riconosce all’Esecutivo di aver messo l’edilizia scolastica fra le priorità, ma chiede che gli interventi non siano più a pioggia e a richiesta diretta da parte delle amministrazioni, ma che siano messi a regime flussi finanziari e strumenti di programmazione, a partire dall’anagrafe dell’edilizia scolastica, consentendo alle amministrazioni di garantire un costante monitoraggio e di intervenire sia sui bisogni ordinari che straordinari degli edifici.
Una replica è arrivata a stretto giro di posta dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che in un’intervista pubblicata oggi dalla Stampa, ricorda come siano stati assunti impegni precisi da parte del Governo. “Ad aprile un anno fa è partito il piano di finanziamento dell’edilizia con impegni che stanno scorrendo nell’agenda di governo con grande regolarità. Programmiamo e finanziamo tutto quello che è stato previsto in modo tale da mettere in sicurezza i 42mila edifici scolastici italiani. Per Ostuni ci siamo attivati immediatamente. Ma bisogna ricordare che non ci troviamo davanti a un caso di mancati lavori o di trascuratezza. Ci troviamo di fronte a un cantiere che si è chiuso a dicembre”. La somma stanziata per l’edilizia scolastica, ricorda l’Esecutivo, è di 3,7 miliardi, mentre l’Anagrafe scolastica sarà presentata il 22 aprile.
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L'autore
Gianluigi Torchiani
Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili
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