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Tutela ambientale

Oli Usati: la Cina sceglie il modello italiano

La Cina adotta la “soluzione italiana” per il recupero e il riciclo dei rifiuti e sigla l’intesa con il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati

Scritto da il 30 maggio 2012 alle 14:00 | 0 commenti

Oli Usati: la Cina sceglie il modello italiano

Il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati offre alla Cina la “soluzione italiana” al problema dei lubrificanti, esportando l’eccellenza del nostro modello nel recupero e nel riutilizzo di questo rifiuto pericoloso. La delegazione del COOU, guidata dal presidente Paolo Tomasi, ha partecipato al 4° Convegno Annuale sull’Industria della Rigenerazione degli Oli Usati ad Anqing e ha sottoscritto un protocollo d’intesa con la China National Resources Recycling Association che prevede il trasferimento del know-how italiano per gli assetti normativi e regolamentari, le esperienze di organizzazione di raccolta e le tecnologie di rigenerazione.

Il Consorzio e la sua filiera, costituita da aziende di raccolta e di rigenerazione, hanno sviluppato una best practice che rende esportabile il modello italiano in tutte quelle economie avanzate nelle quali il “problema olio lubrificante usato” è particolarmente significativo.

La missione del Consorzio in Cina s’inserisce negli accordi italo-cinesi sulla tutela ambientale ed è sostenuta dall’approvazione del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Mare e del Territorio. Tutto questo in coerenza con gli orientamenti del Governo Cinese (ribaditi nel 12° Piano Quinquennale) che attribuiscono una forte priorità a tutti gli aspetti ambientali, con particolare attenzione al recupero/riciclo delle materie prime e, in generale, all’abbattimento dell’intensità energetica.

Il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU) è la prima agenzia ambientale istituita in Italia per la raccolta differenziata. Operativo dal 1984, il Consorzio è costituito dalle imprese che, anche in veste d’importatori, immettono sul mercato oli lubrificanti. La legge assegna al COOU il compito di garantire la raccolta e il riutilizzo dell’olio lubrificante usato, definito “rifiuto pericoloso” e quello di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi connessi allo scorretto smaltimento dei lubrificanti usati.

In 28 anni di attività, il Consorzio ha raccolto oltre 4,72 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato. Di queste, 4,18 milioni di tonnellate, sono state avviate alla rigenerazione. L’industria italiana della rigenerazione dispone di 6 impianti dislocati sul territorio nazionale e vanta una leadership internazionale per le tecnologie utilizzate. Ogni anno il 25 % del fabbisogno nazionale di olio lubrificante è soddisfatto dalla produzione di basi rigenerate. Le restanti quantità di olio usato raccolto vengono utilizzate come combustibili in impianti industriali che, per le alte temperature raggiunte nei processi di lavorazione, sono in grado di abbattere gli agenti inquinanti. In sintesi, il riutilizzo dell’olio lubrificante usato ha consentito, dalla nascita del Consorzio ad oggi, un risparmio complessivo sulle importazioni di petrolio di quasi 2,9 miliardi di euro. Questi dati testimoniano la leadership mondiale del COOU, tanto nei livelli di raccolta (oltre il 95% dell’olio raccoglibile) che di rigenerazione (88,6% dell’olio raccolto).

 

Fonte: Ufficio Stampa COOU


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