Agricoltura sostenibile
L’agricoltura verde avanza e parla del futuro
L’agricoltura “bio” cresce e piace. E al convegno internazionale di biodinamica, a 90 anni dalla sua nascita, si parla di un nuovo modello agricolo
In questi giorni c’è un gran fermento nel mondo dell’agricoltura. Innanzitutto il tema degli Ogm (organismi geneticamente modificati) è tornato in auge dopo la discussione di qualche giorno fa sulla introduzione alla coltivazione di una varietà di mais transgenico. Su questo aspetto c’è chi è contrario e chi no: Confagricoltura Mantova, per esempio, sta promuovendo una petizione per introdurre la coltivazione del mais MON 810, firmata da più di 600 imprese agricole. Altro tema “caldo” è il commercio delle sementi, la cui proposta di riforma dei regolamenti fatta dalla Commissione UE è stata rigettata dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.
Sulla necessità di proporre una realtà agricola alternativa e più sostenibile si muove l’agricoltura biodinamica che proprio questa settimana, e precisamente dal 20 al 23 a Firenze tiene il suo convegno internazionale, nel novantesimo anniversario della ideazione di questo metodo, nato dalle idee di Rudolph Steiner. Fu proprio il fondatore della medicina e della pedagogia steineriane a ideare nel 1924 una tipologia di agricoltura come risposta alle richieste di un gruppo di agricoltori di risolvere gli allora nuovi problemi di degenerazione delle loro colture causati dall’uso dei prodotti chimici nella concimazione e nella difesa delle piante.
Si tratta di una visione particolare del mondo, che passa anche da spiritualità ed esoterismo, ma che ha evidenze scientifiche comprovate da ricerche e studi, come afferma Matteo di Mattei, agricoltore biodinamico e consigliere dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica. «Innanzitutto va ricordato il rapporto Fibl, dell’Istituto di Ricerca per l’Agricoltura biologica in collaborazione con l’ente federale di ricerca per l’Ecologia Agraria e l’Agricoltura (Ifoam). Una ricerca durata più di vent’anni che ha messo a confronto agricoltura biodinamica, biologica e convenzionale e ha evidenziato risultati decisamente migliori per le prime due, in primis il metodo biodinamico».
In generale, l’agricoltura “bio” cresce in tutto il mondo. I dati Ifoam (2011) registrano nel mondo più di 37 milioni gli ettari coltivati ad agricoltura biologica, con l’Australia, l’Argentina e gli Stati Uniti ai primi tre posti per quel che riguarda le superfici coltivate. Inoltre il giro d’affari 2013 dei prodotti bio sfiora i 63 miliardi di dollari, in aumento di 4 miliardi rispetto all’anno precedente.
E l’Italia ha un ruolo importante nel settore. Come ha evidenziato pochi giorni da dall’Associazione italiana per l’agricoltura biologica (Aiab), in occasione della fiera tedesca Biofach, la più grande al mondo del biologico, con circa 2.400 espositori, 400 dei quali sono italiani, “Il nostro Paese continua a confermarsi il primo in Europa per esportazione di prodotti biologici nonché grande protagonista sulla scena mondiale: poco meno di 50 mila operatori impegnati nella produzione, su 1,2 milioni di ettari di terreno, muovono un giro d’affari complessivo di oltre 3 miliardi di euro, di cui un miliardo di euro il fatturato oltre frontiera».
Tornando all’agricoltura biodinamica, anche se, a prima vista, alcune sue teorie e pratiche suonano singolari, i risultati ottenuti e l’aspetto della sostenibilità ambientale confermano la bontà di un metodo il cui slogan potrebbe benissimo essere “un’altra via, decisamente più green, di coltivare è possibile”. Il convegno internazionale alle porte afferma che “sono pronti i tempi per concepire un nuovo modello agricolo”. Ed è per questo che il Convegno ha chiamato alcuni tra i massimi rappresentanti del mondo rurale e della società contemporanea da diverse culture, per lavorare insieme a un rinnovamento dell’agricoltura, decisamente più verde.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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