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Ambiente

La penuria di risorse mette a rischio il futuro

L’Ue ha riconosciuto che il ritmo attuale di consumo delle risorse e la pressione ambientale ad esso associata non sono più sostenibili

Scritto da il 28 giugno 2012 alle 9:28 | 0 commenti

La penuria di risorse mette a rischio il futuro

Pubblichiamo un intervento di Danilo Bonato direttore generale ReMedia, tratto da Tekneco #7

Il tema della crisi energetica è sulla bocca di tutti, ma nel dibattito su un futuro più sostenibile si tende spesso a trascurare una seconda dimensione importantissima, quella dei flussi di materiali, le cosiddette “risorse”, che sono seriamente a rischio. Negli ultimi 30 anni ne è stato consumato un terzo di quelle messe a disposizione dalla Terra e la responsabilità è soprattutto dei Paesi più ricchi, dove i materiali sfruttati dal metabolismo industriale ammontano ad almeno 400 tonnellate pro capite l’anno. Purtroppo, quando finisce il ciclo di vita utile dei prodotti, la maggior parte dei materiali di cui sono fatti finisce disperso come rifiuti in discariche o sotto forma di inquinamento. L’Unione Europea ha messo a punto una strategia per trasformarsi in una società capace di utilizzare con maggior efficienza e cura le risorse naturali, minimizzando i rifiuti generati dalle attività produttive ed umane. Sono tre i capisaldi: cambiare i modelli di consumo, sviluppare la società del riciclo, avere un accesso efficiente alle materie prime strategiche.

Per quanto riguarda il primo punto, l’Ue ha riconosciuto che il ritmo attuale di consumo delle risorse e la pressione ambientale ad esso associata non sono più sostenibili. Si è finalmente capito che malgrado i progressi tecnici, la crescita del consumo di risorse ha superato i progressi compiuti sul piano ambientale o gli incrementi di produttività conseguibili.

L’Unione Europea ha definito una strategia sui consumi rivolta a tutti i settori industriali, che punta a migliorare il rendimento delle risorse, ridurne l’impatto sull’ambiente e sostituire quelle troppo inquinanti con soluzioni alternative. Per ottenere questi obiettivi è necessario ridurre le pressioni ambientali in ogni fase del ciclo di vita delle risorse, che comprende l’estrazione, la raccolta, l’utilizzo e lo smaltimento finale. La riuscita di tale strategia richiede l’applicazione di specifici strumenti istituiti nel quadro della normativa comunitaria in vigore, come la diffusione delle migliori tecniche disponibili o l’eco-progettazione dei prodotti.

Il Vecchio Continente è invaso da due miliardi di tonnellate di spazzatura all’anno in cui si può trovare di tutto: rifiuti industriali, materiali da costruzione, imballaggi, automobili, pneumatici, carta, rottami ferrosi e rifiuti organici. Le azioni di maggior pregio per affrontare il problema dei rifiuti sono relative alla loro prevenzione. Ma, nonostante tutto i rifiuti continuano ad aumentare: ad oggi quasi la metà dei rifiuti urbani prodotti dai cittadini dell’Unione Europea è smaltito in discarica, il 18% è incenerito e solo il 33% viene riciclato o utilizzato per la creazione di compost. Per invertire la tendenza e arrestare il degrado dei sistemi naturali, la politica ambientale europea intende andare al di là della semplice regolamentazione dell’inquinamento e del controllo delle emissioni inquinanti e dei rifiuti. In pratica la strategia europea vuole incentivare nuove possibilità di gestione dei rifiuti tese a diminuire le quantità smaltite nelle discariche, a recuperare una maggiore quantità di compost ed energia dai rifiuti e a migliorare quantitativamente e qualitativamente il riciclaggio. Questo approccio permette di considerare i rifiuti non solo come una fonte d’inquinamento da ridurre ma soprattutto come una potenziale risorsa da sfruttare. I principali benefici attesi dalla strategia europea sui rifiuti sono un migliore rapporto costo-efficacia nella loro gestione, una diminuzione dei costi e degli ostacoli alle attività di riciclaggio e una riduzione dell’inquinamento provocato dai rifiuti, in particolare le emissioni di gas serra.

In ultima analisi quindi, questo serramento grazie alle sue caratteristiche termiche ed estetiche permette di far convivere allo stesso tempo esigenze di sostenibilità ed architettoniche rappresentando al momento, un prodotto di punta all’interno del panorama degli infissi in alluminio.


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