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Internet of Things, in Italia cresce la voglia di oggetti smart
I prodotti IoT trainano una richiesta sempre più forte di prodotti per smart home, building, city: nel 2015 il mercato vale 2 miliardi, il 30% in più del 2014
Photo: Pixabay
L’Internet of Things mostra un’evidente crescita in Italia. Ma la notizia vera è che per gli addetti ai lavori le potenzialità di incremento sono ancora più grandi. Già oggi, a fine 2015 il mercato IoT tocca quota 2 miliardi di euro, segnando un + 30% rispetto al 2014.
La crescita è sospinta innanzitutto dalle applicazioni consolidate che sfruttano la connettività cellulare (1,47 miliardi di euro, +28% rispetto al 2014) ma anche dalle soluzioni che utilizzano altre tecnologie come Wireless M-Bus o Bluetooth Low Energy (530 milioni di euro, +33%). A certificare la crescita è l’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, che ha presentato oggi il rapporto sullo stato dell’arte del mercato italiano. Proprio nel report si legge quali sono i driver più influenti attualmente: «Anche se l’IoT apre uno scenario applicativo sconfinato, il mercato italiano è trainato in particolare dai contatori gas (25%) e dalle auto connesse (24%) che da soli sfiorano il miliardo di euro di valore».
Dalla pubblica amministrazione si attendono segnali importanti di crescita: già oggi, il 60% dei comuni italiani che contano più di 20.000 abitanti ha già avviato progetti – soprattutto per gestione della mobilità e illuminazione intelligente – ma risultano ancora come una rarità i programmi strutturati.
Per quanto riguarda gli oggetti fisici è proprio il loro aumento a denotare un segno tangibile del cambiamento in atto. «A fine 2015 sono circa 10,3 milioni quelli connessi in Italia tramite rete cellulare (+29%), a cui si aggiungono quelli che sfruttano altre tecnologie di comunicazione: oltre ai 36 milioni di contatori elettrici connessi da tempo tramite PLC, ci sono in particolare i 500.000 contatori gas tramite radiofrequenza Wireless M-Bus 169 MHz e i 600.000 lampioni connessi tramite PLC o radiofrequenza» si legge nel report.
Per il 2016 si attende una crescita importante in particolare per gli ambiti smart home, smart city, industrial IoT e smart car.
Proprio in tema di smart home, si nota come il 79% dei consumatori italiani è disposto ad acquistare prodotti specifici, il 33% in più rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’indagine realizzata dall’Osservatorio IoT in questo ambito rivela come tra i consumatori, solo 1 su 5 disponga già di almeno un oggetto intelligente nella propria abitazione e le intenzioni di acquisto sono lontane nel tempo: solo il 25% di chi dichiara di voler comprare un prodotto lo farà entro 12 mesi.
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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