BUONE PRATICHE
Il vetro riciclato cresce e “ripulisce” l’acqua
In Europa negli ultimi 20 anni il riciclo del vetro è aumentato del 131%. E c’è chi lo usa per creare filtri per il trattamento dell’acqua
Photo: Shirley/Pixabay
Aumenta la percentuale di vetro riciclato in Italia e in Europa. Come segnala il Consorzio Recupero Vetro (Co.Re.Ve) dagli anni Novanta a oggi il tasso di riciclo è cresciuto del 131%. Nel 2012 i tassi medi di riciclo del vetro nell’Unione Europea hanno superato la soglia del 70% e l’Italia si posiziona al di sopra di questa media con un tasso di riciclo effettivo del 70,9% e un tasso di raccolta, per il riciclo, del 76%. Il nostro Paese, per quantità di vetro raccolto da avviare al riciclo, risulta il terzo più virtuoso, dopo Germania e Francia, con 1.673.000 tonnellate.
Co.Re.Ve ricorda come all’incremento del riciclo corrisponda una riduzione dell’uso di materie prime, riduzione di CO2 e di energia necessari per produrre nuove bottiglie e spiega anche come l’utilizzo di vetro riciclato nella produzione di nuovo vetro sostituisca l’uso delle materie prime vergini, contribuendo da un lato a ridurre il consumo delle risorse e dall’altro ad aumentare la crescita economica: un modello garantito di economia circolare.
Proprio in tema di economia circolare si pone un interessante progetto realizzato in Scozia da un biologo marino, Howard Dryden, che più di 30 anni fa ha creato Dryden Aqua. La sua società produce mezzi filtranti altamente efficienti utilizzando vetro riciclato. Tra di essi l’Active Filter Media (AFM) che “ha riscosso un tale successo che la sua produzione assorbe attualmente un quarto di tutto il vetro riciclato in Scozia” si spiega nel sito web della Commissione Europea, dove trova spazio tra le buone pratiche comunitarie in tema di eco-innovazione. Sulla bontà del progetto c’è anche il parere del francese Institut de la Filtration et des Techniques Séparatives, cui è stato sottoposto per una valutazione il mezzo filtrante: risulta il 30 % più efficace della sabbia e il 50 % più efficace di altri mezzi filtranti realizzati con residui vetrosi in termini di capacità di eliminazione delle particelle sottili dall’acqua.
Oltre che efficace è anche versatile dato che può essere utilizzato nei sistemi di filtrazione dell’acqua potabile, nel trattamento delle acque reflue industriali, in acquicoltura e altre applicazioni. Può essere impiegato inoltre per il risanamento di laghi e stagni.
Proprio riguardo questa sua capacità quelli della Dryden stanno valutando possibili applicazioni della tecnologia nei Paesi più poveri: la società è partner del progetto di ricerca ECO-India, che riceve il sostegno del Settimo programma quadro dell’Unione europea. ECO-India testa sistemi di trattamento dell’acqua per comunità innovativi ed economici da distribuirsi nelle zone sottoposte a stress idrico dell’India la cui acqua contiene elevati livelli di arsenico, un problema che interessa circa 250 milioni di persone.
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Tag
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L'autore
Andrea Ballocchi
Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.
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