Riqualificazione urbana
Doha, la nuova capitale green del Medio Oriente
La capitale del Qatar è al centro di un processo di ammodernamento che combina l’impiego delle fonti naturali con l’innovazione in campo tecnologico
Photo: Vista di Doha, capitale del Qatar che sta avviando un processo di riqualificazione in chiave green. (foto: Armando Torrealba — Flickr)
Pubblichiamo un articolo tratto da Tekneco #7
Quando si associa l’immobiliare al Medio Oriente, il pensiero va immediatamente a Dubai, simbolo degli eccessi che hanno portato al gonfiarsi di una bolla speculativa, che è poi scoppiata in maniera fragorosa, lasciando ferite che si fatica ancora a rimarginare. Proprio gli errori passati servono però da ammonimento per i Paesi vicini impegnati in grandi progetti di modernizzazione.
A cominciare da Doha, capitale del Qatar, al centro di un processo di trasformazione improntato alla sostenibilità con una doppia chiave di volta: il rispetto dell’ambiente da una parte, la lotta agli sprechi evitando voli pindarici. Le autorità locali si sono date un obiettivo molto ambizioso: ridurre i consumi energetici di almeno un terzo nei prossimi 15 anni. Per farlo, si punterà ad agire in maniera integrata su varie direttrici: innanzitutto gli scarti dell’acqua verranno convogliati in appositi canali per essere poi impiegati nell’irrigazione dei campi (particolarmente abbondanti nella cittadina), con l’opera che sarà completata attraverso sistemi di desalinizzazione progettati in collaborazione con aziende occidentali.
Interventi radicali sono previsti anche sul fronte dell’edilizia: tutte le nuove costruzioni saranno realizzate secondo i parametri della certificazione Leed – fino ad arrivare alla classe Platinum, che è la più elevata, in almeno il 20% dei casi -, mentre si interverrà sull’esistente per ridurre i consumi energetici e massimizzare il contributo degli elementi naturali (irraggiamento in primis). L’energia solare – che di certo non fa difetto nell’intera area – verrà impiegata anche per alimentare i sistemi di climatizzazione, presenti in quasi due-terzi delle abitazioni. In questo sforzo, una mano arriverà dalle vecchie progettazioni, che già prevedono per le arterie stradali una disposizione tale da catturare il massimo del vento proveniente dal Golfo. Complessivamente, le autorità statali hanno messo sul piatto l’equivalente di 5,5 miliardi di dollari, necessari per realizzare almeno l’80% delle iniziative, con l’auspicio di completare l’opera attraverso accordi con i privati, interessati probabilmente allo sfruttamento di alcuni diritti di immagine. Proprio l’impegno pubblico, in un periodo in cui la maggior parte delle economie occidentali tende a ridurre al minimo questa voce, potrà fare la differenza nella vivibilità di medio termine della città.
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