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Come disfarsi dei rifiuti elettrici ed elettronici, le 5 regole d’oro

Troppo spesso gli elettrodomestici vengono abbandonati o trattati impropriamente, ecco alcuni consigli per disfarsene senza fatica

Scritto da il 25 novembre 2016 alle 9:00 | 0 commenti

Come disfarsi dei rifiuti elettrici ed elettronici, le 5 regole d’oro

Come si ricicla un vecchio apparecchio elettrico o elettronico non più in uso? Che cosa fare del pc rotto? E del vecchio cellulare? Troppo spesso piccoli e grandi elettrodomestici sono trattati impropriamente: quelli più piccoli finiscono nella raccolta indifferenziata, mentre quelli più ingombranti vengono abbandonati in strada accanto ai cassonetti, oppure in campi, boschi ed “improvvisate” discariche a cielo aperto… ovunque, tranne dove dovrebbero essere consegnati.

Ecodom – il Consorzio operante in Italia nella gestione dei RAEE, ovvero dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – ricorda le 5 regole d’oro da tenere bene a mente prima di disfarsi del proprio vecchio elettrodomestico:

 1. Non buttare mai i RAEE nella spazzatura indifferenziata, non abbandonarli nell’ambiente o per strada.

2. Portarli alle isole ecologiche più vicine. I centri di raccolta (o isole ecologiche) sono strutture allestite dagli Enti Locali per la raccolta differenziata delle diverse tipologie di rifiuti (tra cui i RAEE). Dai centri di raccolta i rifiuti vengono inviati a impianti di trattamento che garantiscono la salvaguardia dell’ambiente (evitando la dispersione di sostanze inquinanti) e il riciclo delle materie prime.

3. In caso di acquisto di un nuovo elettrodomestico, consegnare il vecchio al negoziante che è tenuto a ritirarlo gratuitamente (dal giugno 2010, grazie all’entrata in vigore del cosiddetto decreto “Uno contro Uno”, i rivenditori sono obbligati al ritiro gratuito dell’apparecchiatura elettrica/elettronica a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente). Inoltre, con il nuovo Decreto Legislativo 49/2014 è stato introdotto – per i negozi con superficie di vendita superiore a 400 mq – l’obbligo di ritiro gratuito “uno contro zero” dei RAEE di piccolissime dimensioni (aventi cioè dimensione massima inferiore a 25 cm).

4. Richiedere il ritiro a domicilio per i RAEE ingombranti: si tratta di un servizio presente in molti Comuni.

5. Ricordare che i RAEE possono diventare preziose risorse se correttamente riciclati, mentre, se trattati in modo non corretto, possono essere dannosi per l’ambiente. Da un frigorifero, ad esempio, si ottengono fino a 28 kg di ferro, 6 kg di plastica e oltre 3 kg tra rame e alluminio, ma lo stesso frigorifero contiene anche sostanze altamente inquinanti, come i CFC e gli HCFC, gas ozono-lesivi. Se abbandonato, quel frigorifero finirà probabilmente nelle mani di soggetti interessati soltanto a ricavarne le materie prime aventi valore economico, senza la minima preoccupazione di recuperare in modo corretto le sostanze inquinanti.

 

 


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